Stregato
dal Cornalin.
Questo
vino mi è stato proposto insieme al Torrette di Gerbelle da Fabrizio Gallino, entrambe
sono i suoi vini del cuore, a suo dire.
Capisco
le sue motivazioni, per metà affettive e per metà sensoriali.
Affezione
per i vigneron e la Valle d’Aosta e sensoriali per i profumi così fuori dal
comune.
Ostico
è l’aggettivo che viene subito alla mente perché il Cornalin manda fuori parametri
i nostri sensi, non ricorda nessun altro vino.
I
profumi sono lattei, ferroso minerali, qualche indugio di dolcezze di frutto,
poi spezie, poi radici e viole e liquerizia, anticipazioni acidulate,
cangiante.
Ogni
volta che si mette il naso dentro al bicchiere il vino è diverso, mutevole e si
assesta su note di viola, pepe, mineralità.
Molto
elegante e affilato, quintessenziale, Grosjean ha lavorato in Borgogna (dice Fabrizio)
e in effetti in questo vino c’è un lavoro in levare: la massa e in battere: l’olfatto
che poi tutto ciò sia dovuto ai suoi trascorsi francesi, chi lo sa?
L’acidità
trascina e amalgama il tutto.
E’
esplosivo, quando, scaldato dalle mucose, esprime tutti i suoi profumi.
Anche
il Cornalin come il Torrette non è un vino facile, innegabile figlio del
circolo virtuoso fra cultivar e luogo e vigneron, vino di terroir.
E
mi ricorda le viole mammole che, profumatissime, sbocciano negli inversi, a
giugno, nei boschi montani.
Kempè
Luigi
Ps
Nota
snob:
Frères
Grosjean si pronuncia “frer grojan” e Cornalin “cornalen”, così potete fare i
fighi al ristò con la tipa/o a fianco.
Assaggiando vari produttori della VdA (Moriondo, Grosjean, Gerbelle, Ottin, D&D etc...) ho spesso trovato vini tutt'altro che opulenti, grassi, pesanti. La loro affilatezza, rusticità, difficoltà come giustamente dici tu, sono per me alcuni dei loro pregi che spesso confluiscono in una appagante bevibilità.
RispondiEliminaVdA da approfondire. Leggendo il libro di Fabrizio ho già appuntato qualche nome da seguire ;)
È davvero un bel po' di tempo che non sento i vini di Frères Grosjean. Ricordo in particolare il Torrette ed un'intrigante Pinot Noir.
RispondiEliminaLeggendo il post, si sono riaperti quei cassetti della memoria e mi hai fatto salivare!
Fortuna che so dove trovarli a Bologna.
Anch'io l'ho sempre trovato intrigante ,molto valdostano,anche se poi e' decisamente piu' coltivato in Svizzera.. Se ci incrociamo vi faccio assaggiare altri piccoli ,alcuni minuscoli,viticoltori de La Vallée molto meritevoli.
RispondiEliminaE incrociamoci! Che aspettiamo!
EliminaAspettavo qualche vostra nuova impresa:) dopo #barbera2 niente piu'?
EliminaIdee tante, tempo poco ma stei tuned che qualcosa arriverà!
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