Sarò breve.
Sostengo da tempo che i vini bianchi vadano bevuti non prima del compimento dell’anno.
Spesso dico (e con me molti che sfido ad aver
fatto la mia stessa esperienza a meno che non siano dei produttori o
selezionatori) che un vino ha subito un positivo, graduale miglioramento
durante la sua permanenza in bottiglia ma l’esperienza di cui vi narro è la
prima che mi è capitata con così tanta significanza!
Come sapete da poco più di un anno la mia
passione è diventata lavoro (non il blog! Ora per lavoro vendo vini), per cui
con la sfrontatezza del neofita ho deciso che sarei stato in grado non solo di vendere
quelli selezionati da altri ma anche che sarei stato in grado di selezionarli
io stesso!
Una erezione dell’enoego un po’ eccessiva e di
cui ogni giorno mi pento.
Antefatto
Dunque sulla fiducia (fiducia riferita agli
assaggi del millesimo 2011) ho acquistato una quantità di un vino bianco del 2012
anche se non era come quello precedente.
Dopo di che sono andato in paranoia totale, i successivi
assaggi sembravano mostrare pochi miglioramenti se non addirittura dei piccoli ma
significativi peggioramenti.
“Le analisi però parlano chiaro il 2012 ha
parametri migliori del 2011 che è stata anche una annata calda e difficile” questo
mantra non mi tranquillizzava molto.
Con cadenza quindicinale assaggiavo e per due mesi succede poco o niente, anche se, forse qualcosa si muoveva in positivo ma non tutte le
bottiglie erano uniformi, alcune spumavano come dei metodi classici.
Paranoia completa.
Il 2011 era un altro vino!
Maledizione alla mia boria!
Però, a mia parziale discolpa, il 2011 lo avevo assaggiato a maggio/giugno 2013
mentre questo (il 2012) lo sto tastando già da fine 2013 inizi 2014 con poche
settimane di bottiglia (inoltre ha anche subito un affinamento in vasca più
lungo del precedente, quindi almeno un mese e mezzo in meno di bottiglia).
Disperazione.
Ad alcuni non piace!
Cavolo! Devo venderlo, mica collezionarlo!
Continuo ad assaggiare (me ne resterà poco da
vendere, ahimè!), sino a che a inizio Aprile c.a. pare che il bruco stia
diventando farfalla e in degustazione comparata col fratello, a parte piccole sfumature
organolettiche, sembra esserglisi avvicinato come un ciclista che affronta la
salita col suo passo, piano ma inesorabile e riprende il fuggitivo ormai spompato.
Io ho creduto molto in questo vino e penso che
sarà un grande vino, migliore del millesimo precedente.
Ma non ne sono ancora del tutto sicuro e i patemi
d’animo che mi ha dato questa esperienza li avrei risparmiati oppure, volentieri
augurati al mio peggior nemico.
Dimostrazione
I vini bianchi* non devono essere bevuti troppo
presto, perché maledizione loro, crescono tantissimo durante la permanenza in
bottiglia!
Kempè
Luigi
Ps
Vi dico che vino è solo se me ne ordinate 24
bottiglie con spedizione a vostro carico!
Pps
Non ho dormito per questo problema ma devo dire
che è stata una esperienza molto formativa
*lo so
che è una fottuta generalizzazione ma ci piglia al 90% soprattutto nel caso di
vini “vivi”.