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giovedì 28 luglio 2011

biancopomice09lipari_malvasiacarricantemoscatogiallo

Bianco Pomice 2009.



Bianco Igt Sicilia.
Lipari (ME).
Terreni vulcanici neri di ossidiana o bianchi di pomice.
Monemvasia come vitigno simbolo e incarnazione vegetale di antichi commerci e legami con la Grecia.
Dal blend fra Malvasia delle Lipari, Carricante e Moscato giallo.
Allevate ad alberello egeo con tutore in castagno.
Densità di 9.000 ceppi ettaro o giu di lì.
Forse anche per la natura sub acida dei terreni che esalta la finezza dei vini.
Nasce un bianco fresco, delicatamente varietale, garbatamente vegetale, blandamente alcolico.
12,5% vol.



Da bere, in una calda giornata, freddissimo all’ombra di un cannicciato di uno “chalet” (così li chiamano in Sicilia) sulla spiaggia.
Con lo sguardo da intellettuale sofferente, perso nel immenso blu del mare e nel biancore abbacinante della luce.
Un vin de soif.
Un produttore da sorvegliare anche per il Nero Ossidiana a base Corinto e Nero d’Avola.
Bonne degustation

Luigi

mercoledì 27 luglio 2011

la moresca 09 igt sicilia Filippo rizzo vermentino roussane

Saranno famosi.
La Moresca bianco 2009.
Igt Sicilia.

Amico di Cornelissen, ristoratore in Belgio, ha subìto alcuni anni fà la fascinazione e il richiamo della viticoltura in ambienti limite.
Della sua vicenda ha scritto prima e molto meglio di me Mauro Mattei.
Io ho assaggiato il bianco da vitigni forestieri ma anomali, Vermentino Corso e Roussane.
Ha piantato anche Grenache per il suo rosso.
Uno sperimentatore.
Mi dicono sia Mauro Mattei sia Sandro Dibella di Solicchiata che ogni annata è migliore della precedente.
Io nel dubbio, mangiando “cavateddi” con ragù di spada e datterini, mi sono marinato le trippe nel 2009.
In attesa del 2010 e del rosso.


Praticamente introvabile anche in Sicilia.
E’ vino di macerazione spinta ma benevola e graffiante.
Colore delle terre e delle sterpaglie siciliane.
Da cui ne mutua anche i profumi.
Dal versante grasso e opulento del bicchiere ci sono profumi di tuberosa e gelsomino, dolci ed invadenti come solo in Sicila sanno essere con ritorni speziati e agrumati.
Bevuta inarrestabile e tonificante.
Già buono.
Da seguire.
Bonne degustation.

Luigi

lunedì 25 luglio 2011

passito di pantelleria 05 salvatore ferrandes zabib moscato

Passito di Pantelleria doc 2005.


Salvatore Ferrandes, c.da Tracino Kamma, via del Fante 8, Pantelleria (TP)
Moscato d’Alessandria sprofondato in crateri di sabbie laviche.
Dolci profumi d’oriente.
Memorie della vite primigenia.
Quando uno scoglio nel mare era un mondo, un porto sicuro.
Quando i mondi erano tanti e diversi e a Pantelleria si parlava
un esperanto di arabo, greco, latino.
Quando i pirati erano genovesi, siciliani, veneziani, dalmati, pisani, amalfitani, greci e saccheggiavano le coste nord africane.
Quando i pirati erano arabi, nord africani, egiziani, turchi, ciprioti, libanesi e saccheggiavano le coste italiane.
Quando per poter gustare le arance in mezzo al mediterraneo si costruivano recinti di pietra lavica alti tre metri per ogni singolo albero.
Quando “Zabib” voleva dire uva passa.
Bruno di colore.
Alchemico nei profumi di albicocche e uva passa con fondi officinali.
Panettone nel naso e crema agrumata.
Fresco e snello.
Dolce e coerente e bevibile, impossibile fermarsi.
Poco “al kohl” tanto sapore.
14,5%vol.



Mi ricordano i Sol di Ezio Cerruti, altra terra (una acida e vulcanica, l’altra basica e argillosa), altra cultivar, seppur parente alla lontana, stesso accanimento e tensione verso il custodire senza forzare.
Guardiani del faro nella notte del moscato.
Non fatevene mancare.
Bonne degustation

Luigi

mercoledì 20 luglio 2011

catarratto Integer 2007 marco Debartoli marsaallah

Catarratto integer 2007.
IGT Sicilia bianco.



Indiscusso e compianto Re delle ossidazioni del porto di Allah (Marsa Allah).
Alle prese con le singole varietà vinificate in secco senza ossidazione e alcoolizzazione.
“Al kohl” altra parola araba cara agli alchimisti.
Traducibile in “acque vitae”.



In versione “integer” integrale nel vitigno e nel territorio.
Mineralità profonda, viva e idrocarburica embricata con sensazioni vegetali.
Piccante e speziato di pepe verde e linfa.
Echi salati e fruttati.
Morbido, caldo, mediterraneo con levità e nobiltà.
Concentrato ma senza eccessi e inutili muscoli.
Millesimo 2007.



Con buona pace dei bevitori di vini annata.
Più bevo Catarratto e più penso che sia un nobile vitigno in attesa di investitura formale.
Nel frattempo compratene casse da stipare in cantina.
Bonne degustation

Luigi

lunedì 18 luglio 2011

gliultimiuomini_delpleistocene_uominidietroiterroir

Racconto s.a.
Gli uomini dietro i terroir.

Mare di fronte alla costa di Sampieri, Marina di Modica (RG).
Gli ultimi “cacciatori raccoglitori”.
Gli ultimi uomini arrivati dal pleistocene ai nostri giorni.
Enzo la “siccia”, Tonino, Nino, lo “Zingaro”, Giovanni, i “Catanesi”.

Un molo in miniatura.
Pochi metri di scivolo di cemento e poi il mare di fronte alla costa di Sampieri, Marina di Modica.
Contea di Modica, provincia di Ragusa.
Gozzi e lance lunghe pochi metri.
Piccoli fuoribordo scoppiettanti.
Chilometri di reti.
Chilometri di palamiti da duecento, trecento  ami.
Chilometri di palamiti galleggianti.



Lunghi giorni in mare.
Occhio semichiuso rivolto all’orizzonte e quel misto di animismo, superstizione, supponenza, esperienza inconscia, abitudini, magismo, brutalità, distacco, contemporaneità, riti e gestualità.
Reti da calare.
Reti da salpare.
Reti da rimagliare.


Racconti del dopo pesca che sublimano e trasferiscono all’enclave il senso di appartenenza e le esperienze.
Il rito mattutino della vendita del pescato.
Pesci pettine, pesci spatola, razze, polpi, sauri, sogliole, seppie, mormore, cicale, gamberoni, rondini di mare, triglie.



Un teatrino antropologico.
Ultimi depositari di un sapere arcaico basato sulla lotta giornaliera fra uomo e animale per la sopravvivenza.
Semplice, lineare, terribile, ineluttabile ed oggi molto poco “political correct” incredibilmente poco bio.
Mi sono chiesto più volte se si potesse parlare di terroir in assenza di antropiche trasformazioni del territorio.


Non sono guardiani di un territorio ma sono essi stessi predatori integrati nell’ecosistema alla stregua dei barracuda, dei tonni, degli spada che pescano e ai quali sottraggono prede.
Il termine "ancestrale" di cui abuso, in questo caso è l’unico aggettivo che mi viene in mente.
Bonne degustation

Luigi







venerdì 15 luglio 2011

pithos 09 cos Vittoria valdinoto Grecanico anfora

Pithos 2009.
Sicilia IGT bianco.



Az agr Cos, Vittoria (RG)
Antesignani della qualità enoica in Sicilia.
In un territorio lastricato di serre rilucenti.
A due passi dal mare.
Alle spalle l’altopiano Ibleo.
Pochi palmi di terra torrefatta su uno zoccolo di pietra calcarea color crema.
Senza dealcolizzare.
Con fresca immediatezza e profondo sapore e goduria.
In anfore di terracotta come i loro antenati.
Producono un vino bianco a base grecanico.
11°vol.
Stupendamente tracannabile a garganella.
Pithos appunto.
Ha mirabilmente accompagnato i piatti.
Eterei e impalpabili e cerebrali di Accursio Craparo.


In un trionfo di tocchi leggeri ma decisi e contrappunti in levare.
Bonne degustation

Luigi


mercoledì 13 luglio 2011

girgis extra 08 carricante extralucido guccione monreale


Girgis extra 2008,


IGT Sicilia Bianco.
Catarratto lucido.
Monreale Palermo.
Forse le montagne.
Le notti fredde.
Forse i gesti misurati.
Affusolano.


Questo succo di meloni e pesche.
Con nobili puntate minerali e di distillato.
Testa al nord.
Radici ben piantate nel calcare siciliano.
Etichette con interventi autografi di Francesco Guccione.
La lentezza è aristocratica.
La nobiltà e d’obbligo.
Bonne degustation

Luigi




Noi l’abbiamo bevuto con godimento mangiando un tripudio di “scacce” e “pastizzu”.

lunedì 11 luglio 2011

vinu jancu vigneri Salvo foti Etna Sicilia

Vinujancu 2008.


IGT Sicilia Bianco.
Etna.
Idrocarburi in sottotraccia.
Mineralità di Thalasso.
Echi salmastri di ossidazioni benevole e ancestrali.
Pesche platicarpe pallide e mature e dolci.
Nobile e affilato.
Si sentono fievoli ma chiare voci d’oltralpe.
Introverso.
Un personaggio di Pirandello.
Ogni riassaggio una pagina differente
Di un unico racconto.
Il cui autore è noto.
Bonne degustation

Luigi

sabato 9 luglio 2011

Gli_uomini_dietroiterroir

esiste un terroir liquido?


gli ultimi uomini del pleistocene


cacciatori raccoglitori







domani 07 07 11 non si pesca c'è mare

giovedì 7 luglio 2011

munjebel @5 Vino da tavola frank cornelissen etna

Munjebel 5.


Vino da Tavola Bianco.
Velato nel colore.
Terragno nei profumi di macchia.
E di gelsomino.
Sulfureo e agrumato.
Dolce e salato.
Vegetale come chiome di capperi smeraldo.
Ruvido come la pelle delle rondini di mare.
Un anno per capirlo.
Oggi ne faccio ammenda.
Bonne degustation


Luigi