Come già detto nel post sul Vidur, sono stato censurato dal Millebolleblog, il tema trattato era la Franciacorta.
Un bel articolo di Giovanni Arcari.
Dagli innumerevoli commenti giunti ho estratto tre o quattro nomi di piccoli vignaioli franciacortini e
superata la delusione per l’esclusione dal dibattito ho cominciato a cercarne i vini.
I primi sono stati i fratelli Faccoli.
Il secondo Andrea Arici az. agr. Colline della Stella.
Introvabile a Torino al pari di Casa Caterina, il Pendio, Camossi.
Contatto direttamente il produttore che mi mette in contatto con Giovanni Arcari.
Acc…
Io avevo scritto un bel po’ di fregnacce nei commenti del suo post
Infatti sempre a mezzo tastiera finisce a schifio di nuovo.
Secondo me si ricordava del sottoscritto e ha voluto farmela pagare.
Non gli do torto.
Forse avrei fatto lo stesso.
Però il vino me lo sono fatto procurare da un pusher Bresciano che fa l’avvocato sopra di mè.
Giovanni Arcari con Nico Danesi ed altri hanno fondato una società di consulenze per piccoli/medi vignaioli bravi ma poco riconosciuti dal mercato e con loro hanno condiviso un progetto; comunque leggetevelo voi su TerraUomoCielo.
Giovanni Arcari segue Enrico Togni il mio amico di penna e anche Camossi.
Pochi giorni fa arriva il vino, mi incateno per non stapparlo in ingresso.
Cantina il minimo necessario poi frigo, dicono in etichetta 6/8 °C.
Cascina della Stella, Andrea Arici Franciacorta docg non dosato s.a. 12,5 % vol.
Perlage fitto, colore paglierino vivo.
Un po’ di lieviti freschi, profumi fruttati/agrumati, ammandorlato che mai diventa amaritudine.
Profumi accattivanti, profondi e freschi ma con echi cremosi da chardò del nord.
Mi aspettavo un non dosato tagliente e verticale invece è bilanciato, rotondo il giusto, sapido il giusto, acido il giusto, minerale il giusto, pétillante il giusto, persino, a suo modo, rotondo.
Buono e bevibile.
Pronto ma che può riservare delle sorprese più avanti.
Se siete in tre mettete due bottiglie in frigo, minimo.
Aveva ragione Enrico (Togni).
Io ho esordito con pizzette e poi una trota affumicata, eccellente.
Il giorno dopo, ebbene sì ne ho bevuti due, un pezzetto di Gouda caprino e poi una pizza scarola e bufala, forse una lesa maestà.
vigneti della Colline della Stella foto G.Arcari |
A dirla tutta abbiamo anche bevuto il Millesimato 2006 ottimo anche lui forse un po’ più rotondo e più elegante, oramai ero in confusione.
Quindi se non conto male ne ho bevute tre.
Non dosato, dicono i suoi esegeti vuol dire vino-territorio, sostengono che esca allo scoperto e senza trucchi la potenzialità del vitigno, del vigneto, del pedoclima e comunque, a mio avviso, anche quelle dello chef caviste.
Se lo trovate in enoteca non fatevelo scappare.
Aridità dalla cantina:
Andrea Arici coltiva i suoi dieci ettari di vigneto a Gussago (BS), al confine sud est dell’area della docg franciacorta, i vigneti sono su pendenze rilevanti e sono terrazzati, densità di 6.500 ceppi/ha a conduzione il più possibile naturale.
I vini bevuti sono dei Blanc de Blanc, 100% Chardonnay vinificato in bianco in cuvée d’acciaio, rimangono sulle fecce per sei mesi (malolattica no perventua) e poi fanno una presa di spuma di 18/22 mesi, zuccheri riduttori massimo 1,5 g/l.
Bonne degustation
Luigi