Il mio rapporto con i vini dolci è sempre stato problematico.
Tranne rare eccezioni difficilmente sono riuscito ad apprezzarli, talvolta riprovo ma solitamente la scintilla non scatta.
Poi un giorno il fratellino ti regala la bottiglia di cui sopra che lavorando ai fianchi inizia a minare le tue (poche) certezze.
In realtà è uno sherry quindi non propriamente un vino dolce, piuttosto un vino liquorosossidativo.
Il colore ricorda il nocino tanto quanto il naso rimanda al mallo di noci, le prugne secche, i datteri e sul finale fanno capolino sbuffi caffettosi .
Bocca vellutata e pastosa, ben sorretta da una sensazione alcolica presente ma non eccessiva.
Provate a dargli un po' di fresco e vi sorprenderà per la beva scorrevole.
Credo sia tra i pochi vini che possa reggere un abbinamento col cioccolato,
anche se forse il meglio di sè lo da in beata solitudine.
Ci siamo guardati, ci siamo studiati.
Probabilmente ci rivedremo.
Mauro,
RispondiEliminaio adoro tutti gli Jerez e in particolare il Pedro Ximenez da centellinare dopo pranzo o quando l'amaro della vita passa i limiti di sicurezza.
Nel 2001 ne acquistai uno, muy dulce disse la proprietaria di una bellissima enoteca madrilena, che era di una densità pari al miele, una dolcezza infinita e un colore scuro come di liquirizia, ebbene (avendone buttato la bottiglia) vivo nel suo ricordo.
Hai detto bene Luigi è un vino per volersi bene, come il cioccolato.
EliminaAppunto
Il vero enofighetto snobba i dolci (dice che .. hmmm ... non gli piacciono... e chissà se lo pensa davvero). Comunque meglio così. Ce n'è di più per noi.
RispondiEliminaAnni fa, più o meno in epoca eno-pleistocenica, si trovavano e bevevano e godevano (tanto) le meraviglie fortificate spagnole e portoghesi. Ricordo il PX di Albale 1972 di cui una certa parte viscosa è ancora attaccata alle papille (e alla corteccia cerebrale), così come l'indimenticabile Bodega Olivares Dulce Monastrell o certi Porto meravigliosi come Quinta De La Rosa, che in certe annate erano sfolgoranti, fruttosi e mastichevoli e di formidabile beva(!!!), non solo vini dolci ma vini tout court a 360° (no, forse anche 370°).
RispondiEliminaDobbiamo. Tornare. A. Berli.
Punto.
Infatti l'ho bevuto mentre mangiavo tre lastre di cioccolato. Splendido.
RispondiEliminaPotrei essere pignolo e spiegare che è un passito fortificato della DO Montilla-Moriles. Ma visto che sia il PX che questo blog mi piacciono tanto, mi astengo dal contraddire Mauro Cecchi :-)
RispondiEliminaIl monastrell dilce di Olivares è notevole. Eugenio se ti interessa, un'amica al Domaine Tour du Bon qui fa mourvèdre (monastrell) dolce. Normalmente fortificato, ma certe annate non ne ha bisogno, viene dolce da solo.
RispondiEliminaTour du Bon conosco di nome ma mai bevuto, ergo DEVO assaggiare. Quando incontro qualcuno che conosce Olivares mi viene da abbracciarlo (anche solo virtualmente): il primo contatto fu col 1996 importato da quella fugace e clamorosa esperienza chiamata
RispondiEliminaOrchestra (riassumendo, hanno avuto il meglio per un paio d'anni), poi negli anni cercato come un Graal. Ed è strana la Storia e come un vino così clamoroso sia passato quasi sotto silenzio. Ergo, respect, Mike.
Sì, lo trovai nel 2002 organizzando un evento al SdG sul mourvèdre. A parte Olivares, trovai pure Old Garden di Hewitson in Australia (simpaticissimi), da piante prefilossera del 1850 su terreno sabbioso profondo. Probabilmente piante di origine di Bandol (e quindi probabilmente introvabili oggi). Notevole pure quello.
RispondiEliminaMolto respect!
EliminaMike quando hai detto che ci inviti per una degu? ;)
EliminaSi potrebbe aprofittare di una AAB ("appel à boire"). Se ne parlava l'altro giorno, di farne una dalle mie parti. Fare la prima internazionale sarebbe tremendo. Ma non so se fareste 4 ore di macchina...
EliminaMolto respect anche da parte mia.
RispondiEliminaSorry 4 my late
Moto ko. Su un taxi. Di un pazzo.
Vi ho voluto bene
C