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lunedì 30 dicembre 2013

divertiamoci a capodanno! andiamo tutti in montagna!

Discarica di seggiolini e impianto di risalita dismesso

La retorica sulla fine dell’anno porta tutti a fare un po’ di bilanci e ripensamenti sui dodici mesi passati e tutte le pubblicazioni web o mainstream che siano, si danno un gran da fare nello stilare elenchi che meglio rappresentino simbolicamente l’anno.
Tutte cose che io aborro e che quindi vi risparmio.
Anzi non volevo scrivere alcunchè e volevo lasciare che il flusso dell’oblio ci traghettasse nel duemilaquattordici.
Invece con qualcosa vi ammorbo perché:
Premessa:
io amo la montagna e appena posso ci vado e ci coltivo pure un orto, come saprete, cammino sia d’estate sia d’inverno (talvolta con le racchette da neve) a piedi accompagnato dai cani e cerco di evitare l’uso della macchina.
Dunque:
ero in montagna quando mi è capitato di uscire per fare la spesa dopo una nevicata e mi sono ritrovato a dover camminare in mezzo alla strada perché i pur pochi marciapiedi non erano stati liberati dalla neve, poco male se non fosse che il paese era assalito da macchine impazzite e guidatori accaniti, incattiviti e decerebrati che schizzavano sul fondo ghiacciato a velocità eccessive.
Una continua chicane fra placche ghiacciate, macchine guidate da automobilisti con occhi appannati dal delirio di onnipotenza che piuttosto di frenare e fermarsi si farebbero fucilare, ruspe che ormai fuori controllo raspavano accanite e cieche neve e ghiaccio in un perpetuo alternarsi di cicalini della retromarcia e sbuffi nerastri di gasolio, automobili che andavano in contromano (troppa poca pazienza di aspettare che terminassero le operazioni di pulizia della strada principale!).


Impianto di innevamento artificiale in azione, alti consumi energetici e di acqua


Sono arrivato alla mia destinazione con i nervi a fior di pelle e con la velata voglia di far esplodere una bomba nucleare che mettesse fine allo scempio che l’umanità sta perpetrando al mondo (mi ha fermato solo il fatto che non la so fare una bomba nucleare né so dove acquistarla, purtroppo!).
Mi sono fatto pure due conticini su:
quanto gasolio viene consumato per pulire le strade dopo una nevicata (qui in paese sono due giorni che due ruspe lavorano per otto ore consecutive), tutti questi consumi energetici al fine di far salire una quantità di persone (altro gasolio e combustibili vari) insostenibile per l’ecosistema montano la quale si fermerà per non più di cinque giorni (lasciando i residenti nell’inedia nei restanti 360 giorni) e in quei cinque giorni consumerà risorse non rinnovabili dell’ecosistema montano con la spocchia e l’arroganza di una civiltà che ha perso ogni contatto col proprio mondo e che “consuma senza capire", esattamente come una necrosi.


Un gatto delle nevi consuma in una giornata di lavoro più di 200 litri di gasolio

Come se non bastasse tutta questa gente viene in montagna per sciare e lo sci è lo sport (a parte la formula uno e altre amenità motoristiche) che ha il più grande e devastante impatto ambientale (senza per altro essere così redditizio per i residenti), impianti di risalita, macchine per la preparazione delle piste e per  l'innevamento altamente energivori, attrezzature sportive in plastiche difficilmente riciclabili e ad alta obsolescenza.
Io ho il magone e piango lacrime amare nel vedere chilometri di lariceti rasati per fare spazio a piste e impianti di risalita che devono salire sempre più in alto (per effetto del riscaldamento globale) e intaccare e deturpare ecosistemi fragilissimi con la grazia dei bulldozer che spianano creste, scavano trincee e colano cemento.
Quanta energia non rinnovabile consuma un comprensorio sciistico come quello dove sono io?
Energia consumata per distruggere se stesso.
Un circolo demoniaco.
E non basta brindare con un vino bio per lavarsene la coscienza.
Insomma avrete capito che per me non è stato un buon anno e il prossimo no sembra essere meglio.



2 commenti:

  1. Non scio più da anni, amo la montagna ma non la montagna aggredita, deturpata da costruzioni abitate per poche settimane all'anno, derubata delle sue risorse naturali da una avidità e da una arroganza che sembra non fermarsi neanche di fronte alla crisi economica devastante che sta toccando tutti noi, Devo dare ragione a Massimo Centini, professore di antropologia culturale che dice sempre "L'uomo è predatore."
    E non basta brindare con un vino bio per lavarsene la coscienza.

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  2. nonostante che la mia azienda approfitta notevolmente del turismo sciistico (vendo molto bene in val badia e gardena) condivido molti tuoi dubbi e perplessità (soprattutto circa il consumo di energia).
    cmq ho quì un articolo che fa vedere anche altre forme di turismo alpino invernale, forse interessa:
    http://www.dislivelli.eu/blog/immagini/foto_gendic_2014/43_WEBMAGAZINE_dicembre%20gennaio13-14.pdf

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