Discarica di seggiolini e impianto di risalita dismesso |
La retorica sulla fine dell’anno porta tutti a fare un po’ di bilanci e ripensamenti sui dodici mesi passati e tutte le pubblicazioni web o mainstream che siano, si danno un gran da fare nello stilare elenchi che meglio rappresentino simbolicamente l’anno.
Tutte
cose che io aborro e che quindi vi risparmio.
Anzi
non volevo scrivere alcunchè e volevo lasciare che il flusso dell’oblio ci
traghettasse nel duemilaquattordici.
Invece
con qualcosa vi ammorbo perché:
Premessa:
io
amo la montagna e appena posso ci vado e ci coltivo pure un orto, come saprete,
cammino sia d’estate sia d’inverno (talvolta con le racchette da neve) a piedi accompagnato
dai cani e cerco di evitare l’uso della macchina.
Dunque:
ero
in montagna quando mi è capitato di uscire per fare la spesa dopo una nevicata e
mi sono ritrovato a dover camminare in mezzo alla strada perché i pur pochi
marciapiedi non erano stati liberati dalla neve, poco male se non fosse che il
paese era assalito da macchine impazzite e guidatori accaniti, incattiviti
e decerebrati che schizzavano sul fondo ghiacciato a velocità eccessive.
Una
continua chicane fra placche ghiacciate, macchine guidate da automobilisti
con occhi appannati dal delirio di onnipotenza che piuttosto di frenare e
fermarsi si farebbero fucilare, ruspe che ormai fuori controllo raspavano
accanite e cieche neve e ghiaccio in un perpetuo alternarsi di cicalini della
retromarcia e sbuffi nerastri di gasolio, automobili che andavano in contromano
(troppa poca pazienza di aspettare che terminassero le operazioni di pulizia della
strada principale!).
Impianto di innevamento artificiale in azione, alti consumi energetici e di acqua |
Sono
arrivato alla mia destinazione con i nervi a fior di pelle e con la velata
voglia di far esplodere una bomba nucleare che mettesse fine allo scempio che l’umanità
sta perpetrando al mondo (mi ha fermato solo il fatto che non la so fare una
bomba nucleare né so dove acquistarla, purtroppo!).
Mi
sono fatto pure due conticini su:
quanto
gasolio viene consumato per pulire le strade dopo una nevicata (qui in paese sono
due giorni che due ruspe lavorano per otto ore consecutive), tutti questi
consumi energetici al fine di far salire una quantità di persone (altro gasolio
e combustibili vari) insostenibile per l’ecosistema montano la quale si fermerà
per non più di cinque giorni (lasciando i residenti nell’inedia nei restanti
360 giorni) e in quei cinque giorni consumerà risorse non rinnovabili dell’ecosistema
montano con la spocchia e l’arroganza di una civiltà che ha perso ogni contatto
col proprio mondo e che “consuma senza capire", esattamente come una necrosi.
Un gatto delle nevi consuma in una giornata di lavoro più di 200 litri di gasolio |
Come
se non bastasse tutta questa gente viene in montagna per sciare e lo sci è lo
sport (a parte la formula uno e altre amenità motoristiche) che ha il più
grande e devastante impatto ambientale (senza per altro essere così redditizio
per i residenti), impianti di risalita, macchine per la preparazione delle piste e per l'innevamento altamente energivori,
attrezzature sportive in plastiche difficilmente riciclabili e ad alta
obsolescenza.
Io
ho il magone e piango lacrime amare nel vedere chilometri di lariceti rasati
per fare spazio a piste e impianti di risalita che devono salire sempre più in
alto (per effetto del riscaldamento globale) e intaccare e deturpare ecosistemi
fragilissimi con la grazia dei bulldozer che spianano creste, scavano trincee e
colano cemento.
Quanta
energia non rinnovabile consuma un comprensorio sciistico come quello dove sono
io?
Energia
consumata per distruggere se stesso.
Un
circolo demoniaco.
E
non basta brindare con un vino bio per
lavarsene la coscienza.
Insomma
avrete capito che per me non è stato un buon anno e il prossimo no sembra essere meglio.
Non scio più da anni, amo la montagna ma non la montagna aggredita, deturpata da costruzioni abitate per poche settimane all'anno, derubata delle sue risorse naturali da una avidità e da una arroganza che sembra non fermarsi neanche di fronte alla crisi economica devastante che sta toccando tutti noi, Devo dare ragione a Massimo Centini, professore di antropologia culturale che dice sempre "L'uomo è predatore."
RispondiEliminaE non basta brindare con un vino bio per lavarsene la coscienza.
nonostante che la mia azienda approfitta notevolmente del turismo sciistico (vendo molto bene in val badia e gardena) condivido molti tuoi dubbi e perplessità (soprattutto circa il consumo di energia).
RispondiEliminacmq ho quì un articolo che fa vedere anche altre forme di turismo alpino invernale, forse interessa:
http://www.dislivelli.eu/blog/immagini/foto_gendic_2014/43_WEBMAGAZINE_dicembre%20gennaio13-14.pdf