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lunedì 3 dicembre 2012

Pino Ratto, Le Olive (forse 2005 o giù di lì) vino da tavola


foto N.Desenzani
Profumi caldi e eterei di ceralacca
Cupo e terroso
Di fumo e ceneri bagnate
Di radici
Di crosta di formaggio
Austero
Largo e untuoso e rotondo
Sferzate di china calissaia
Rabarbaro?
E pensare che è solo un dolcetto di Ovada
Ma non è dolcetto è Ovada!*


Poscritto
Giuseppe (Pino) Ratto ormai non produce più vino e il mio rammarico è di averlo assaggiato così tanto in ritardo.
Sarà un segno del destino, mi dico, prima non avrei avuto persone amiche con cui condividerlo e non sarei stato capace di apprezzarlo, quindi lo avrei sprecato.

*Certi vini, come questo e pochi altri, sembrano evocare i luoghi più che la varietà che li ha generati,  forse, però, avevo solo bevuto troppo.

5 commenti:

  1. Ricordo una memorabile serata alla Brinca di Né con Pino che mesceva personalmente i suoi fantastici vini, c'era anche Walter Massa con il suo Timorasso, loro sono gli artefici della rinascita di un territorio. Ricordo Pino a Terroir Vino, quando ancora si chiamava Tigullio Vino Meeting e si svolgeva a Rapallo, stappò uno Scarsi di 10 anni apposta per noi. Se li trovate non lasciatevi sfuggire i vini di Pino Ratto. Mi rattrista che non sia più in condizione di produrre, tanti auguri Pino, grande vignaiolo, grande uomo.

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    1. Mi hanno promesso alcune bottiglie de Gli Scarsi 97 o 98 (non ricordo più) e le sto aspettando con impazienza e trepidazione.
      Rattrista molto anche me la fine della produzione e il ricovero di Pino Ratto in casa di cura anche perchè lui a differenza di Walter non è riuscito o non ha voluto trascinare i suoi compaesani in un movimento di rinascita del territorio.

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  2. Gli scarsi del 2000 fu per me una folgorazione.
    Una volta sono andato a cercarlo, ma era già troppo tardi.
    Lo ho già scritto, ma voglio ancora ricordare che il giovane Pino Ratto compare in "Vino al vino", in una degustazione di Dolcetto dove l'Orba fa un po' la parte del Tanaro e in cui il suo vino non brilla quanto gli altri; quasi si scusa, il giovane Pino, perché a lui manca l'esperienza degli altri produttori, che per fare Dolcetto è fondamentale.
    Trent'anni dopo produce Dolcetto fra i più buoni di sempre.


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  3. Ricordo perfettamente questo vino, fra i migliori condivisi in amicizia in questa fine d'anno, davvero un esemplare unico. Adesso mi piacerebbe assaggiare qualche vecchia barbera di Pino Ratto.

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  4. Ho avuto l'occasione di conoscerlo di persona ad una vecchia edizione di Gusto Nudo a Bologna. Già allora raccontava che avrebbe abbandonato le vigne e che nessuno, dopo di lui, avrebbe portato avanti il lavoro.
    Io allora non sapevo chi fosse, ne tanto meno conoscevo il suo vino. Beh, lo assaggiai e ne comprai un cartone.
    Ora me ne rimane una sola bottiglia. La terrò come oro!

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