Post
breve
per
segnalare questo metodo classico della Loira in una
versione
goduriosissima.
Chenin
Blanc che poi è come il maiale, non si butta nulla (si fanno vini secchi,
Demi-sec, Doux, passiti, passiti botritizzati e metodi classici tutti
incredibilmente buoni).
Vena
acida e minerale imponente ma non così tagliente come in Champagne
più
alla mano, più orizzontale, un po’ più “ignorante” (cit)
meno
roccioso, meno metallico, mitigato da leggere vene mature e agrumate che
ricordano il sole e non il freddo del nord
sempre
senza eccessi.
Finemente
petillant e saporitissimo.
Veramente
irresistibile, a tredici o quattordici euro in enoteca al centro di Parì.
Bonne
degustation
Luigi
Poscritto
Se
i francesi stessi producono metodi classici molto buoni al di fuori della
Champagne con prezzi nettamente inferiori, perché noi e il mio pensiero corre
alla Franciacorta, Alta Langa etc decidiamo prima il prezzo (alto a livello Champagne
per esigenze di “posizionamento del prodotto”) e poi ci preoccupiamo di come fare
il vino?
Post
Poscritto
Ahhh!
Avevo
letto distrattamente il sito del nostro Francois Chidaine!
Per
quattordici euro o giù di lì ci dà:
un
metodo tradizionale a base Chenin Blanc in purezza da vigneti di trenta e novanta
anni (in Alta Langa manco esistono vigneti così vecchi) condotti dal 1989 in biologico
e dal 1999 in biodinamica.
Resa
ettaro 35 ettolitri.
Fermentazione
spontanea con lieviti indigeni, affinamento delle basi sulle fecce fini per sei
mesi in barrique e presa di spuma di dodici mesi.
Zuccheri
riduttori inferiori ai 2 gr/l in pratica un non dosato.
Ed
io mi dolgo dell’arroganza dei nostri spumantisti.
Grande la Loira anche nelle bollicine,di sorprendente bontà, quasi sconosciute qui in Italia.
RispondiEliminaConcordo in pieno sul fatto che in Alta Langa e in altre parti d'Italia si sia prima guardato al prezzo e poi a fare il vino,io rimango quasi sempre deluso dalle bollicine italiane, tranne rari casi (mi piace e seguo il lavoro di La Cave di Morgex sul priè blanc, di Arici, di Camossi, di Arcari e pochi altri in Franciacorta, dei colfondisti ad est alcuni davvero bravi)
Io ho la sensazione che in Italia sul versante bollicine si potrebbe fare di più, mi sbilancio dicendo che qualcuno sta facendo qualche passo in avanti, sono questi "qualcuno" che vanno sostenuti e "diffusi".
Ciao Luigi. Grandissimo Francois Chidaine. Sui bianchi fermi, e secchi è ancora meglio. Io adoro il Montlouis Les choisilles. Peccato che in Italia lo Chenin sia ancora questo sconosciuto!!
RispondiEliminaNon ti preoccupare, tu, Vittorio ed io io nel nostro piccolo diffondiamo il verbo dello Chenin, vitigno che deve essere frequentato con assiduità e dedizione.
EliminaIo amo la sua acidità sferzante ma sempre ricca e saporita.
Kampai
ps
non ho provato i fermi di Chidaine, li cercherò, grazie per la dritta.
luis, una pregunta: a solforosa come stava? pungeva?
Eliminaa me non è sembrato particolarmente pungente, anzi, però devo ammettere che la mia soglia di percezione della so2 è piuttosto alta. Sul sito non riporta la quantità di so2. Tu ne hai esperienze dirette?
Eliminano no, era una mia curiosità sulla stabilità di un chenin spumantizzato. ma l'età delle piante mi fa pensare ad una grande ricchezza e salubrità dell'uva .. buon anno luis
EliminaCaro Fabio buon anno sarà se vieni a trovare gliamicidelbar con una magnum di quel cannonau da vigne di 100 anni che tu sai :) auguri!!!
EliminaCiao Fabio, non ho parametri oggettivi sulla so2, di sicuro lo Chenin proveniente da vigneti vecchi di produttori come Chidaine unisce una maturità e salubrità incredibile ad una acidità e un ph bassissimo, il tutto condito da una quantità molto elevata di estratto secco che lo rende saporito e molto gastronomico, questa bottiglia malgrado il dosaggio di solo 2gr/l era molto gradevole e quasi morbida, di sicuro estremamente bevibile.
EliminaAuguri
buon 13 anche a voi ragazzi, Desenzoman incluso! :))
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