Spesso il fronte sabaudo del bar ci intrattiene con i
racconti delle nuove scoperte in fatto di locali di perdizione enogastronomica.
Io sto sul fronte degli indefessi casalinghi, poco avvezzi ai locali pubblici,
che anche qui esistono, seppur la mia impressione è che a Torino ci sia più
fermento.
Beh, approfittando delle vacanze dalla famiglia che agosto mi regala da qualche anno, cerco di mettere una pezza a questa mia introversione.
Così, dopo mesi che seguo con passione attraverso i social network l’avventura dei cinque audaci enomatti, finalmente arriva la notizia che La Cieca è aperto. Arriva così da un giorno all’altro senza macchine col megafono ad avvisare del lieto evento, senza una campagna di comunicazione, senza messaggi urlati.
Beh, approfittando delle vacanze dalla famiglia che agosto mi regala da qualche anno, cerco di mettere una pezza a questa mia introversione.
Così, dopo mesi che seguo con passione attraverso i social network l’avventura dei cinque audaci enomatti, finalmente arriva la notizia che La Cieca è aperto. Arriva così da un giorno all’altro senza macchine col megafono ad avvisare del lieto evento, senza una campagna di comunicazione, senza messaggi urlati.
No, La Cieca apre il 26 giugno e l’unico proclama è “venite
e bevete”.
E io infine arrivo, in ritardo come sempre.
E’ già agosto iniziato e fa un caldo umido che mi sembra di
aver fatto un safari nella giungla urbana e di aver passato almeno un paio di
frontiere, tanto è lontano La Cieca da casa mia.
E’ bastato un istante, il tempo di incrociare lo sguardo
sorridente di Michi, per capire che il viaggio valeva la pena.
La Cieca è un posto che a Milano mancava. E’ un concentrato
di energia e un groviglio di conoscenze e di amicizie col vino come sfondo. Michele
Mamoli è forse l’unico oste che poteva realizzare questo incantesimo.
Appena entri sai che sei a casa e questa è un’impressione
che pochi locali pubblici sono in grado di restituire.
Un po’ di dati tecnici.
I vini in mescita stanno su una tradizionale lavagna, come
100 anni fa e come nelle cave e i bar
à vin rispettabili di tutta la Francia. E già a leggere viene sete, ma soprattutto è chiaro che il
tempo del vinello omologato è finito da un pezzo. Per dire io ricordo l’Ageno
2005 e mi pare dello stesso anno lo Zibibbo di Nino Barraco. Tu dimmi dove li
trovo altrove.
Ogni sera sono in mescita tre vini alla cieca, con
pseudonimi divertenti e l’indicazione del prezzo (io ricordo un Batman, Robin e
Joker!) e se indovini vinci qualcosa (evidentemente non ho vinto).
Il locale è piccolissimo, ma per fortuna ha un bel
marciapiede davanti. (Comunque dentro l’aria condizionata funziona benissimo!).
Poi da sotto il banco o da non so dove spunta sempre qualche
bottiglia incredibile. Da un Roddolo d’antan a un pet nat dell’avanguardia
naturista francese a un mega champagne o una prima annata di qualche vino che
ha fatto la storia.
La mescita è un lavoro atletico a La Cieca, si riempiono file
di bicchieri a ripetizione.
A La Cieca si conoscono persone e se ne ritrovano.
A La Cieca capita che qualcuno che non vuole allontanarsene
chieda se può portare una teglia di pizza e venga esaudito.
A La Cieca quando parlo di vino e non mi ricordo qualcosa,
mi affaccio al banco e mi arriva la risposta.
A La Cieca ci puoi passare una serata d’estate, dalle sette e mezza alle
due di notte e aver ancora voglia di festeggiare.
Molto bello Niccolò, peccato che sia difficile trovare questo tipo di locali nelle piccole città.
RispondiEliminaA Parma ne ricordo solo uno, ma anche io sono un frequentatore di casa come te.
È bello, ogni tanto, "trasgredire" senza la famiglia:)
Niccolò che dire, la tua descrizione fa venire voglia di uscire dall'ufficio e andare a La Cieca immediatamente, fortuna che apre dalle 18...
RispondiEliminaChissà che non ci si trovi lì prossimamente, io proverò sicuramente l'esperienza, forse anche la tua casalingaggine adesso è messa alla prova.
Grazie Niccolò. Direi che hai proprio colto il tipo di locale che volevamo creare :)
RispondiEliminaDobbiamo migliorare in tante cose, ma intanto ci stiamo divertendo e penso si veda.
ciao,
max
Max, spiegami meglio come funziona.
Elimina1) enro
2) scelgo un vino dalla lista nera
3) assaggio
4) non indovino
5) mi sveli cosa ho bevuto
6) pago
7) esco
8) riferisco al mio complice Niccolò che entra dopo di me, indovina grazie alla mia soffiata, fa un figurone e incassa il premio
a parte col mio approccio italiota, dove sto sbagliando? :-)
Nic,
Eliminasei uno spregevole genio del male con l'aggravante di aver svelato il trucchetto in pubblico.
ehm magari vinci il famoso "nigutin d'or"!
EliminaPerò a La Cieca non ci vengono gli imbroglioni ;-)
Niccolò, immaginavo che non avresti accettato il punto 9 ovvero:
Elimina9) Niccolò esce e divide il premio con me :-(
sto già spendendo il nigutin in vino!
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