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venerdì 25 gennaio 2013

Faro-Lambic, brassè et embouteillè par la brasserie Lindemans, Belgium


“Cos’è ‘sto Faro?” chiedo a Renzo Losi
“Una birra a base Lambic con caramello in aggiunta” risponde laconico.
Lambic+zucchero caramellato=birra che potrebbe soddisfare il mio palato infantilmente attratto dal dolce!

“La prendo!” insieme aggiungo una Kriek di Cantillon e una ale scozzese prodotta con l’erica al posto del luppolo.
Renzo mi rende edotto sul fatto che il luppolo è stato introdotto in purezza solo recentemente nella storia millenaria della birra e che prima si usavano dei bouquet garnì di erbe la cui composizione era segreta.
Comunque corro a casa e lascio sfreddare fuori e poi stappo il mio Faro.
Ed è ambrata, profuma di caramello amaro e Lambic e cantina e pelle di salame.
Suadente, ricca molto morbida e orizzontale per essere una Belga.
L’acido viene fuori e stabilizza le morbidezze su livelli per me ottimali (comunque bassi).
Una birra Demi-sec che potrebbe far impazzire in abbinamento alle ostriche.

Birra del popolo leggo nella storia brassicola Belga.
Non facciamola mancare al popolo, allora!
Kampai

Luigi

3 commenti:

  1. Trovo che aggiungere zucchero ad un lambic faccia parte della stessa strategia commerciale di far fare 3 anni di affinamento in barrique nuove ad un vino!

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    Risposte
    1. Carissimo Enrico,
      il Faro non è una invenzione recente ma una tipologia storica di estrazione popolare (Kuaska docet) talvolta il Lambic veniva anche diluito con birre più leggere.
      Quindi non mi pare un imbarbarimento della tipologia ma una interessante variabilità del prodotto al pari di Kriek e Framboise anche se meno nobile.

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  2. beh lo zucchero essenzialmente è una medicina è che per accorgercene bisognerebbe tornare alle condizioni dell'uomo di mille anni fa,il chè è piuttosto complicato
    http://it.wikipedia.org/wiki/Saccarosio
    Il fatto di dovere continuamente rinnovare il legno che contiene il vino,è forse ancora peggio!

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