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giovedì 18 settembre 2014

un viaggio in Georgia, nel bicchiere, Nikoladse wine


Georgia
Culla della viticoltura e del vino (così ci dicono)
Tutto è nato lì circa seimila anni fa
Il vino vissuto nei millenni come un compagno di vita senza la sacralità della “cantina” e tutte le sue ritualità e le attrezzature allineate come un piccolo esercito.
Alcuni Qvevri interrati nell’aia sono sufficienti ai Georgiani per compiere il miracolo della fermentazione.
 “La più malinconica seta io affronterò con le mani più allegre che avrò per raccontare a chi non lo sa, eh, eh quel che è solo normalità” (P.Conte)
Così mi immagino l’operare tranquillo e immerso nell’arcaicità dei vigneron georgiani

Così appena arrivati i vini, senza aspettative ma con una curiosità scimmiesca mi sono approcciato ai vini di Nikoladse (produttore della zona viticola degli Imereti) da due cultivar differenti
Apro il primo, il Tsitska 2011
E assaggio un vino di una eleganza incredibile
La macerazione, la permanenza sulle bucce
Dov’è?
Bevuto tutto, senza scoprire dove fosse! (vino dell’estate e forse dell’anno 2014)
Freschezza citrica che induce una beva compulsiva, leggerezza e profondità (in certi momenti controllo l’etichetta non vorrei aver aperto un altro vino!)
Saporito e salato


Il giorno dopo apro il secondo, il Tsolikouri 2011
Qui il colore già anticipa delle ruvidezze maggiori
Ma rimaniamo nel campo della eleganza, contadina forse ma pur sempre setosa (malinconica seta…)
Maggiore intensità e maturazioni
Leggera grassezza, più orizzontale del primo
Il velo tannico aiuta il palato
E la bottiglia finisce sempre troppo presto!
Kempè

Luigi

Ps
Ringrazio Nicola Finotto spacciatore di liquidi georgiani e autore su Pietre Colorate n°18 di uno struggente articolo sulla Georgia


3 commenti:

  1. Vini che richiedono un ""soft reset mentale"" dopo di che si lasciano bere che è un piacere!

    Cin

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    Risposte
    1. Andrea,
      anch'io pensavo così e un minimo di timidezza nell'approccio (figlio di assaggi distratti alle fiere) l'ho avuto, invece questi due vini in particolare il primo sono di una eleganza e precisione incredibile, non faresti alcuna fatica a finirli in un amen.
      Buona vendemmia e che i lieviti siano con te!
      Luigi

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