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mercoledì 13 agosto 2014

Crozes-Hermitage 2011, Dard&Ribo #cartoline

da Niccolò Desenzani


Nonostante tecnicamente l'estate 2014 non sia mai esistita, facciamo finta che invece sia andato tutto come al solito e che sia giunto il momento di mandare le cartoline agli amici (nonostante io non abbia mai praticato).

Ero in Corsica per i canonici dieci giorni bel mare, buon cibo, posto del cuore, così lo conoscono anche le mie figlie, sto un po' con i miei genitori, ricarico le pile, cerco memoria di un fisico che fu, mi abbronzo per quel che posso (sapendo che durerà poco), faccio qualche immersione in apnea (in memoria dei vecchi tempi), provo anche a fare running (cioè vado a correre, ma oggi si dice così), cerco di immagazzinare quanta più luce, quanti più bei tramonti, quanto più sale di mare, quanto più buon umore e dolcezza da spendere con le mie donne (perché so d'essere un gran rompic...), tento anche di iniziare a leggere Foster Wallace... e la sera se riesco cerco forme di alcool memorabili.

È questo il caso. Una bottiglia che mi ha spiazzato per uno stile quasi rude, da una materia di grande finezza. Grande dinamismo nel bicchiere, acidità, tannini, ma soprattutto verdismi, verdismi, verdismi. Un po' alla volta si svela grande opera, un po' quadro d'avanguardia, finedelvinopiacioneadessosifasulserio. Già citato nel post di Luigi sul vino glocale e i matrimoni meticci, trovò il proprio completamento in una tajine di agnello. E lì, su un piatto di grande sapore e speziatura non forte, ma decisa, ha sbaragliato. Prova che il vero amore è tale indipendentemente dai pregiudizi che abbiamo su come debba comporsi!

Tanti saluti dalla Corsica!

2 commenti:

  1. Tappo nero o è un effetto della luce? Complimenti.

    az

    ps Bei tempi quando si mandavano le cartoline (io le mandavo:)).

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    Risposte
    1. Grazie! Confermo tappo nero, di schiuma se non ricordo male. In tinta con la ormai celebre etichetta di Dard & Ribo ;-)

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