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martedì 8 luglio 2014

Vino Bianco, (2011) di Vino del Poggio di Andrea Cervini



Ero Vinissage 2014, prima fiera in cui ho gestito un banchetto d’assaggi, ansia da prestazione e impreparazione mi hanno assalito ma nei pochi momenti di relativa calma ho assaggiato Vino Bianco, di Vino del Poggio di Andrea Cervini e mi è piaciuto parecchio.
E’ una malvasia di candia lungamente macerata (se ricordo bene).
Ne ho presa una bottiglia (scambio alla pari con un mio vino) e l’ho assaggiata con calma.
E devo dire che mi è ripiaciuta molto.
La macerazione è potente e rasposa, la malvasia esce frastornata ma presente come in controluce.
(bevendo mi ricordava il Vej)
Clorofilla e tannini, forse un po’ di zucchero ammorbidiva la deglutizione.
(l’assaggio è arrivato pochi giorni dopo la Malvazja 2012 di Fon e rispetto a quella c’era più concentrazione, un filino meno di eleganza, di scorrevolezza, di freschezza ma una maggiore aromaticità ed intensità senza scadere nella rusticità).
Karcadè e salvia e giglio e agrume candito e forse un sentore come di legno umido, vagamente aromatico.
Buona e scorrevole
Glu glu finita!
Vedo ora che ne scriveva già un anno fa Riccardo Avenia e sono d’accordo con lui nel definirlo un vino “preciso” nella sua imprecisione, condotto con mano sicura sino a noi senza che si perda in inutili deviazioni “trash”.
Candidato per #macerati1!
Kempè

Luigi


Ps
Tanto per fingermi esperto aggiungo che avendo assaggiato tre malvasie macerate a distanza di pochi giorni mi è parso di provare queste impressioni:

Fon 2012 breve macerazione
Freschezza e leggerezza ed eleganza; malvasia poco aromatica, più minerale.












Trinchero 2011 breve macerazione
Freschezza e leggerezza e accenni timidi di ruvidità; malvasia intensamente aromatica con note tipicamente salviose della malvasia del monferrato.











Vino del Poggio 2011 lunga macerazione
Intensità olfattiva (non aromatica tout court), ruvidità tannica vegetale, ricchezza; malvasia che come aromaticità si pone in mezzo alle precedenti (forse per effetto della macerazione prolungata) ma pare esprimere intensità anche territoriale…forse.

Queste grosse differenze fra i vini mi hanno portato a pensare che forse etichettare i macerati come vini a-territoriali è una grossa semplificazione.


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