di Vittorio Rusinà e
Luigi Fracchia
Adriano ha scelto al
periferia dell’impero, il confine fra la pianura e le montagne, arrivando da
Torino si sente la potenza tellurica delle Alpi che rompono il sottile strato
di terra fertile per elevarsi rocciose e vagamente ostili.
Evidentemente ha bisogno di
tranquillità per gestire la sua ricerca
di coerenza e di perfezione, non deve avere pressioni, non deve essere
costretto a fare troppi compromessi.
Oggi non voglio parlarvi di
un vero piatto da lode ma di un processo che se ben gestito porta inevitabilmente
ad un #piattodalode.
Dato per assodato che le
materie prime sono di qualità eccelsa: verdure dell’orto colte ogni mattina,
funghi raccolti nei boschi limitrofi, carni e pesci di prima qualità, burro
Bordier, olio evo di La Baita, farina di Marino etc etc, dopo rimangono due
cose: gli strumenti e il “manico” del cuoco.
Parliamo di strumenti, Adriano
usa una cucina Manicor e per cucinare solo pentole in rame o in ferro,
materiali che sono i migliori conduttori di calore (escludendo argento e oro
per ovvi motivi di costo) e che permettono cotture impensabili con altri metalli,
il calore si distribuisce rapidamente in tutti i punti senza cadute di
temperatura.
Infatti ciò di cui vogliamo
parlare oggi è della cottura croccante e perfetta degli zucchini, dei funghi,
della cottura del pesce le cui carni erano morbide e succose e saporite,
perfette!
Il gioco di succulenza e
consistenze è stato il trait d’union della cena da Adriano e i sapori ne
venivano fuori come amplificati da questa armonia tecnica e tutto senza
chiamare in causa le famigerate cotture a bassa temperatura che fanno molto
figo.
Una cucina che esalta il contatto
fra materia, mano e fuoco senza medium tecnologici, un ritorno alle origini.
zucchini in "carpione" |
Di seguito le foto dei
piatti tra cui vi segnalo i “zucchini in carpione” croccanti e dolci, tuffati in
un dressage “brusco” di aceto e limone e il flan e il pesce spatola succoso e
morbido abbinato con straccetti di mozzarella e salsa verde, mormora su crema
di piselli (da commozione) e tortello di giuncata con funghi meravigliosi.
Funghi che qui chiamiano garitule e che a volte sono preferiti ai porcini, anche perché sempre più rari sono i porcini nostrani.
La materia che ci ha colpito oltre alle verdure è stata un'alga, l'umi-budo, conosciuta come uva del mare, davvero squisita. Lode ad Adriano che sta studiando le alghe, una materia prima che sarà sempre più presente nella nostra alimentazione.
Funghi che qui chiamiano garitule e che a volte sono preferiti ai porcini, anche perché sempre più rari sono i porcini nostrani.
La materia che ci ha colpito oltre alle verdure è stata un'alga, l'umi-budo, conosciuta come uva del mare, davvero squisita. Lode ad Adriano che sta studiando le alghe, una materia prima che sarà sempre più presente nella nostra alimentazione.
Siamo rimasti
leggermente scioccato dai mirtilli e dai gelsi spadellati, mai gustati
"caldi". Adriano ha il coraggio di osare, di sperimentare, stesse a
New York o a Londra avrebbe la fila davanti all'ingresso.
Una menzione la
merita anche la piccola cantina con una superba selezione di vini naturali.
pesce spatola |
ombrina piselli e pomodori essicati |
tortello di giuncata e "garitule" |
coniglio in tre modi |
gelato di mirtilli e mirtilli e gelsi spadellati, tiepidi |
Via Principe Amedeo, 57
10060 Frossasco (To)
0121 353455
Nessun commento:
Posta un commento