L'anguria (dal greco angourion), nota anche come cocomero o mellone nel palermitano, è il frutto della pianta Citrullus vulgaris, della famiglia delle Cucurbitaceae, proveniente dall'Africa tropicale, appare già nei geroglifici egizi. Viene coltivata in
Sicilia, Sardegna e nella provincia di Latina, ma anche in
Cina, accertarsi sempre della provenienza!
Il
frutto è un peponide la cui forma può variare dallo sferico
all'ovoidale, il colore della buccia va dal verde scuro al verde
chiaro, anche con striature; le
dimensioni variano in base alla varietà della pianta, si trovano
angurie enormi o alcune varietà mignon dal diametro di circa 20 cm. Si
raccoglie già alla fine di maggio ed e disponibile fino a settembre,
quando però arriva spesso ad un eccessivo grado di maturazione.
Ricchissima di acqua (93,5%), possiede una notevole capacità dissetante, idratante e disintossicante per l’organismo. Ha un contenuto calorico di sole 15 kcal per 100 g, contiene betacarotene, Vitamine B1, B6 e C; è rimineralizzante,
fonte di potassio e magnesio, utili per sconfiggere la stanchezza
dovuta al caldo, contiene anche calcio, fosforo ed altri oligoelementi
come ferro, zinco e manganese. La polpa, rossa e croccante, ha il
caratteristico sapore dolce, che non dipende da un alto contenuto in
zuccheri (variano dal 3,7% al 6,4% in base al grado di maturazione) ma
dall’elevato contenuto naturale di sostanze aromatiche. Il colore rosso della polpa è dovuto al Licopene (4 mg per 100 gr di alimento) un carotenoide antiossidante.
L’anguria è
ancora più gradevole se consumata dopo refrigerazione, può essere
trasformata in sorbetto, centrifugato o nel famoso Gelo di mellone , dall'inebriante aroma di cannella e gelsomino.
L'idea salata è quella di abbinarla, tagliata in cubi, a fette di mozzarella di bufala o burrata, aromatizzando con timo limonato.
Acquisto
Importantissimo controllarne
il grado di maturazione, la buccia si deve staccare facilmente se
graffiata e, battendo con le nocche, si deve udire un suono nitido, non
sordo.
1 l di succo d'anguria
circa 70 g di zucchero (dipende dalla dolcezza della frutta)
100 g di amido di mais
fiori di gelsomino (raccogliete i boccioli)
per decorare:
cannella macinata al momento
scaglie di cioccolato di Modica
Dal totale prelevare 200 ml di succo ed utilizzarlo per sciogliere l'amido, versandolo a filo per non formare grumi.
Portare sul fuoco il restante succo d'anguria con lo zucchero, mettere in infusione i fiori di gelsomino, avvolti in una garza o in un colino metallico per qualche minuto mentre il liquido si scalda.
Raggiunto il bollore eliminare i fiori, versare l'amido sciolto.
Mescolare inizialmente con una frusta, poi con una spatola, lasciando addensare per circa tre minuti a fuoco basso.
Versare in contenitori monoporzione, si raffredderà prima, coprire con pellicola per alimenti e lasciare raffreddare in frigo almeno 6 ore.
Decorare con un pizzico di cannella e le scaglie di cioccolato.
Rossana
Vera, verissima.
RispondiEliminaRicetta araba e sicula insieme. I fiori di gelsomino ne sono testimoni. L'adoro!
M.
Ho provato "la variante del maestro Cappello" che diminuisce la quantità di amido e aggiunge colla pesce, ne guadagna il colore, ma sono troppo legata alla versione tradizionale.
EliminaGrazie Marilena ;D
Buono, buonissimo. Io lo adoro in tutte le versioni. Lo trovo un dolce leggero e soddisfacente al massimo. La tua foto mi ha ispirata!!!:-))
RispondiEliminaFelice di averti ispirata!
EliminaFacilissimo da fare, fresco e leggero.
Basta cambiare gli aromi per renderlo sempre diverso.
Grazie e complimenti per il tuo! Ho visto la poetica foto su Instagram ;D