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Scivola
l'auto veloce verso la campagna mentre i due "mostri sacri"
chiacchierano di chef spagnoli, di grandi sistemi gastronomici e riescono ad
infilarsi in una strada sterrata circondata da campi di grano ormai pronto ad
essere trebbiato e orti di zucche, tanti alberi, tutto molto Slow Food...si
ride come ragazzi in gita scolastica mentre si raggiunge l'ambita mèta.
Arriviamo
giusto in tempo per vedere sfilare via il bus degli amici di Modena nel
frattempo giunti anche loro...un caldo pazzesco ci accompagna fino al giardino
di Ca Vittoria dove è allestito a bordo piscina l'aperitivo...mentre scendo le
scale vedo un signore che ci accoglie stringendoci la mano, penso sia qualcuno
del ristorante, scopro poi dopo che è il critico Enzo Vizzari.
Sono
travolto dalla bellezza dei fiori del giardino, ce ne sono alcuni blu alti più
di un metro da cui non riesco a distaccarmi, intanto intravedo due grandi
vignaioli: Francesco Brezza e Lorenzo Corino, vestiti a festa alla monferrina
con la camicia bella e i capelli tirati all'indietro, due gran signori del
vino...poi vedo Luca Garberoglio di Carussin e Francesco Maule di La Biancara,
due miti per me, sono giovani ma fanno dei vini che io adoro...sono commosso e
travolto, c'è anche Fabrizio Iuli che chiacchiera con Walter Massa e Christian Bucci di nero
vestito, intravedo Pietro Vergano del Consorzio in camicia bianca d'ordinanza.
Mi prendo
un calice di champagne biodinamico e uno di brut contadino, mentre una donna
bellissima che lavora all'Unesco mi parla dell'alto livello della ristorazione
nel Sud Est Asiatico e Gil Grigliatti mi abbraccia stretto in una mise di
camicia araba che mi perplime "Fa parte del mio periodo
nordafricano...Tunisia mon amour!" mi dice mentre vola via a chiacchierare
con Gaia Gaja la mitica principessa di Barbaresco.
Al volo sento un Lorenzo Corino un
po’ frastornato da tanto bailame che propone a Giacomo Kratter di sciare con lo
snowboard sull’humus soffice della collina Barla.
Tutti su
in sala per il pranzo...squillano le trombe e finalmente vedo Massimo Bottura
che gira a salutare, entra in cucina ad abbracciare i ragazzi e le ragazze del
Vittoria che poi lo racconteranno per anni...c'è anche Beppe Palmieri seduto
con l'affascinante compagna e un cane nero che più nero non si può, non stappa
bottiglie oggi per lui e per tutta la brigata di La Francescana è festa, festa
grande.
Come in un gioco di contrappasso
il menù partorito da Massimiliano Musso e dai Grigliatti si radica con forza
nel territorio e si allontana da ogni velleità di innovazione, non vedevo da
anni dei “carpioni” a ristorante, salami crudi e cotti (simbolo nostalgico del
Monferrato) poi a tavola abbiamo fatto un percorso culinario che un tempo era
la normalità ma che oggi, dopo tanto sperimentare e fondere e meticciare, aveva
il sapore della novità esplosiva.
E noi eravamo storditi,
aggrappati ai bordi del tavolo come se la sala fosse inclinata in una bolina,
impegnata a risalire il vento alla ricerca delle radici o della nostra
infanzia.
Anche i vini parlavano di tempi
passati e di vecchio Monferrato e noi abbiamo mangiato e bevuto il nostro
passato, la nostra memoria, la nostra identità.
A Massimo Bottura, Beppe Palmieri
e a tutto lo staff della Francescana, Massimiliano Musso e i Grigliatti hanno
offerto la pancia molle e intima del nostro essere monferrini, un segno di
grande generosità.
Massimiliano ci ha offerto e Beppe Palmieri ne ha già parlato quà:
Aperitivo con salumi e carpioni e
formaggi e panini e grissini, insomma un ben di dio
Abbiamo bevuto Champagne Gosset,
Champagne Goustan Nature di Demarne-Frison, Vermouth bianco di Mauro Vergano, il Brut contadino di Ciro Picariello
Poi a tavola
Carne cruda battuta all’orizzontale
con crema di parmigiano e crostini di pane
Abbiamo bevuto uno strepitoso
Pico 2010 di Angiolino Maule
Peperone ripieno rivisitato in chiave
moderna
Abbiamo bevuto un “Derthona
Farewell” 2011 di Walter Massa
Risotto alla coda di bue
Abbiamo bevuto una Freisa 2012, di
Francesco Brezza alias Tenuta Migliavacca, da commozione
Agnolotto gobbo al burro Isigny
saint Mère (uno dei più buoni che abbia mangiato)
Abbiamo bevuto una Barbera del
Monferrato “Barabba” 2004 di Fabrizio Iuli
Guanciale di vitella con
riduzione di salsa alla barbera
Due vini, due barbera di grande
spessore in abbinamento :
La Tranquilla 2010 dell’Az. Agr.
Carussin
Barla 2007, di Lorenzo Corino
Tortino di pesche e gelato al
fior di latte (la rivisitazione della tradizionale pesca ripiena)
Abbiamo bevuto il Moscato Docg di
Paolo Saracco
Il ristorante si svuota, resta
solo Giorgio Grigliatti seduto al tavolo delle autorità, circondato da
bicchieri ormai vuoti, pesche di Volpedo (che Walter Massa da grande uomo di
marketing ha rifilato a tutti) e il cartello bianco con le firme di tutti ideato
da Massimo Bottura, c'è scritto "Per Giorgio il più grande di tutti!!!"...i
ragazzi e le ragazze di cucine stanno asciugando i calici, verso la fine di un
servizio iniziato tanti giorni prima.
Si esce
sul terrazzo di nuovo fra i fiori con Massimiliano Musso il giovane chef di Ca
Vittoria che ha cucinato alla grande insieme alla sua mamma che lo
adora..."la sfoglia degli agnolotti" l'ha fatta lui dice...beh! sono
gli agnolotti più buoni che abbia mai mangiato.
L'ultima
immagine la vorrei dedicare ai giovanissimi cuochi di Ca Vittoria, Chiara e
Gianluca, li ho fotografati vicini, lei sorride ma tesa stringe le dita in un
pugno, l'altra mano aperta vicino a quella di Gianluca che serra le labbra fra
emozione e spavalderia, c'è tutta la bellezza della giovinezza, della cucina
che sarà famosa...anche Massimo Bottura tanti anni fa era così, forse lo è
ancora un pochino.
Vittorio
Luigi
Ahpperò..
RispondiEliminaGrande "pezzo" di cronaca tra cuore e colline..
Bravò
grazie :)
EliminaQuanto avrei voluto esserci...
RispondiEliminaGrazie per il vivido, brioso, sapido adrenalinico ed elettrizzante reportage dell'evento!
Son curiosa del peperone ripieno rivisitato... ;D
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