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giovedì 25 luglio 2013

La vita è un film: si gira a Ca Vittoria una domenica di luglio

courtesy Glocal
La vita è a volte un film, e ti ritrovi una mattina di luglio in auto con Marco Bolasco e Bob Noto diretto a Ca Vittoria a Tigliole d'Asti per la grande festa organizzata da Massimiliano Musso con Giorgio e Gil Grigliatti per la brigata di L'Osteria Francescana il mitico trestelle di Massimo Bottura.
Scivola l'auto veloce verso la campagna mentre i due "mostri sacri" chiacchierano di chef spagnoli, di grandi sistemi gastronomici e riescono ad infilarsi in una strada sterrata circondata da campi di grano ormai pronto ad essere trebbiato e orti di zucche, tanti alberi, tutto molto Slow Food...si ride come ragazzi in gita scolastica mentre si raggiunge l'ambita mèta.
Arriviamo giusto in tempo per vedere sfilare via il bus degli amici di Modena nel frattempo giunti anche loro...un caldo pazzesco ci accompagna fino al giardino di Ca Vittoria dove è allestito a bordo piscina l'aperitivo...mentre scendo le scale vedo un signore che ci accoglie stringendoci la mano, penso sia qualcuno del ristorante, scopro poi dopo che è il critico Enzo Vizzari.
Sono travolto dalla bellezza dei fiori del giardino, ce ne sono alcuni blu alti più di un metro da cui non riesco a distaccarmi, intanto intravedo due grandi vignaioli: Francesco Brezza e Lorenzo Corino, vestiti a festa alla monferrina con la camicia bella e i capelli tirati all'indietro, due gran signori del vino...poi vedo Luca Garberoglio di Carussin e Francesco Maule di La Biancara, due miti per me, sono giovani ma fanno dei vini che io adoro...sono commosso e travolto, c'è anche Fabrizio Iuli che chiacchiera con Walter Massa e Christian Bucci di nero vestito, intravedo Pietro Vergano del Consorzio in camicia bianca d'ordinanza.
Mi prendo un calice di champagne biodinamico e uno di brut contadino, mentre una donna bellissima che lavora all'Unesco mi parla dell'alto livello della ristorazione nel Sud Est Asiatico e Gil Grigliatti mi abbraccia stretto in una mise di camicia araba che mi perplime "Fa parte del mio periodo nordafricano...Tunisia mon amour!" mi dice mentre vola via a chiacchierare con Gaia Gaja la mitica principessa di Barbaresco.
Al volo sento un Lorenzo Corino un po’ frastornato da tanto bailame che propone a Giacomo Kratter di sciare con lo snowboard sull’humus soffice della collina Barla.
Tutti su in sala per il pranzo...squillano le trombe e finalmente vedo Massimo Bottura che gira a salutare, entra in cucina ad abbracciare i ragazzi e le ragazze del Vittoria che poi lo racconteranno per anni...c'è anche Beppe Palmieri seduto con l'affascinante compagna e un cane nero che più nero non si può, non stappa bottiglie oggi per lui e per tutta la brigata di La Francescana è festa, festa grande.

Come in un gioco di contrappasso il menù partorito da Massimiliano Musso e dai Grigliatti si radica con forza nel territorio e si allontana da ogni velleità di innovazione, non vedevo da anni dei “carpioni” a ristorante, salami crudi e cotti (simbolo nostalgico del Monferrato) poi a tavola abbiamo fatto un percorso culinario che un tempo era la normalità ma che oggi, dopo tanto sperimentare e fondere e meticciare, aveva il sapore della novità esplosiva.
E noi eravamo storditi, aggrappati ai bordi del tavolo come se la sala fosse inclinata in una bolina, impegnata a risalire il vento alla ricerca delle radici o della nostra infanzia.
Anche i vini parlavano di tempi passati e di vecchio Monferrato e noi abbiamo mangiato e bevuto il nostro passato, la nostra memoria, la nostra identità.
A Massimo Bottura, Beppe Palmieri e a tutto lo staff della Francescana, Massimiliano Musso e i Grigliatti hanno offerto la pancia molle e intima del nostro essere monferrini, un segno di grande generosità.


Massimiliano ci ha offerto e Beppe Palmieri ne ha già parlato quà:
Aperitivo con salumi e carpioni e formaggi e panini e grissini, insomma un ben di dio
Abbiamo bevuto Champagne Gosset, Champagne Goustan Nature di Demarne-Frison, Vermouth bianco di Mauro Vergano, il Brut contadino di Ciro Picariello
Poi a tavola
Carne cruda battuta all’orizzontale con crema di parmigiano e crostini di pane
Abbiamo bevuto uno strepitoso Pico 2010 di Angiolino Maule
Peperone ripieno rivisitato in chiave moderna
Abbiamo bevuto un “Derthona Farewell” 2011 di Walter Massa
Risotto alla coda di bue
Abbiamo bevuto una Freisa 2012, di Francesco Brezza alias Tenuta Migliavacca, da commozione
Agnolotto gobbo al burro Isigny saint Mère (uno dei più buoni che abbia mangiato)
Abbiamo bevuto una Barbera del Monferrato “Barabba” 2004 di Fabrizio Iuli
Guanciale di vitella con riduzione di salsa alla barbera
Due vini, due barbera di grande spessore in abbinamento :
La Tranquilla 2010 dell’Az. Agr. Carussin
Barla 2007, di Lorenzo Corino
Tortino di pesche e gelato al fior di latte (la rivisitazione della tradizionale pesca ripiena)
Abbiamo bevuto il Moscato Docg di Paolo Saracco

Il ristorante si svuota, resta solo Giorgio Grigliatti seduto al tavolo delle autorità, circondato da bicchieri ormai vuoti, pesche di Volpedo (che Walter Massa da grande uomo di marketing ha rifilato a tutti) e il cartello bianco con le firme di tutti ideato da Massimo Bottura, c'è scritto "Per Giorgio il più grande di tutti!!!"...i ragazzi e le ragazze di cucine stanno asciugando i calici, verso la fine di un servizio iniziato tanti giorni prima.
Si esce sul terrazzo di nuovo fra i fiori con Massimiliano Musso il giovane chef di Ca Vittoria che ha cucinato alla grande insieme alla sua mamma che lo adora..."la sfoglia degli agnolotti" l'ha fatta lui dice...beh! sono gli agnolotti più buoni che abbia mai mangiato.



L'ultima immagine la vorrei dedicare ai giovanissimi cuochi di Ca Vittoria, Chiara e Gianluca, li ho fotografati vicini, lei sorride ma tesa stringe le dita in un pugno, l'altra mano aperta vicino a quella di Gianluca che serra le labbra fra emozione e spavalderia, c'è tutta la bellezza della giovinezza, della cucina che sarà famosa...anche Massimo Bottura tanti anni fa era così, forse lo è ancora un pochino.

Vittorio
Luigi

4 commenti:

  1. Ahpperò..
    Grande "pezzo" di cronaca tra cuore e colline..
    Bravò

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  2. Quanto avrei voluto esserci...
    Grazie per il vivido, brioso, sapido adrenalinico ed elettrizzante reportage dell'evento!

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  3. Son curiosa del peperone ripieno rivisitato... ;D

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