Pagine

lunedì 13 maggio 2013

Marche bianco I.G.T. "Nur" 2011 - La Distesa di Riccardo Avenia




Aprendo la bottiglia, ripenso a quella assaggiata pochi mesi indietro. Era del 2009, un vino diretto, affascinante, vibrante, con un carattere altamente definito. Ero euforico, lo ricordo proprio bene. «Che gran vino!», esclamai.

Siamo nelle Marche, a Cupramontana, nella patria del Verdicchio. Il "Nur" di Corrado Dottori, è invece ottenuto da Trebbiano Dorato, Malvasia Toscana e solo in parte Verdicchio, che fermentano (senza nessun tipo di intervento da parte della chimica) sulle bucce per una decina di giorni, in tini aperti. Avvenuta la svinatura, il mosto/vino termina i processi fermentativi ed affina per circa un anno in piccoli legni usati. Questo dinamico "macerato" ha una sua logica, un suo stile, conduce una strada che non è assolutamente quella del vino principe dell'azienda. Almeno, le immagini nella mia mente, lo ricordano così.

Nel calice è oro antico, opaco, che sprigiona ricordi agrumati, di frutta esotica, secca e di erbe officinali, servite su un piatto composto da una leggera ossidazione. Con il tempo migliora e si allarga ai sentori evoluti della cera e della lacca. Tuttavia, non è la fotografia di quel 2009 che avevo stampato in mente. Qualcosa non è ancora chiaramente sviluppato in questa immagine. Pulito sì, ma poco articolato.

L'assaggio inizia deciso, sapido, balsamico, lievemente tannico, con frutto percettibile ed una decifrabile grassezza che rende saporito ed avvolgente il sorso. Poi, sembra affievolire, per tornare in seconda battuta - quasi volesse riscattarsi - con energia rinnovata, una vibrante salinità ed un finale caldo, che rammenta l'aranciata amara.

Così, a bottiglia ultimata, riesco a delineare definitivamente il quadro: il vino è certo figlio dell'annata - che rispecchia - ma probabilmente non ha ancora ultimato un suo più intimo percorso. Questa immagine, questo quadro, questa opera d'arte, deve ancora prendere forma.

Questione di tempo.

19 commenti:

  1. Riccardo,
    premetto che il Nur non l'ho mai assaggiato, comunque con i suoi verdicchio ho sempre avuto un rapporto contrastato non mi hanno mai veramente entusiasmato e dire che mi sono applicato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Luigi, i vini di Dottori sono molto longevi e necessitano tempo: "gli Eremi" soprattutto. Il suolo particolarmente calcareo, ne è una prova.
      Pensavo invece che il "Nur" fosse un vino più immediato, beh, mi sbagliavo! Ti consiglio di assaggiare qualcosa con un po' di anni sulle spalle. Poi fammi sapere.

      In ogni modo, come spesso accade, il "Nur" rientra in quella tipologia di vini (più semplici, più diretti) che riescono a vincere il confronto con i propri fratelli maggiori, risultando nell'immediato maggiormente piacevoli e gustosi.

      Elimina
    2. Non mi ritrovo tanto con la visione del Nur come vino di aspirazione più modesta, "diretta e semplice", nè da fratello minore.
      La scelta di macerare, di lavorare interamente in legno, senza filtrare e apparentemente senza interventi enologici (cose non valide per gli Eremi), candidano il Nur ad essere vino se possibile ancor più importante del fratello. Certo è più sperimentale, le uve non sono altrettanto "nobili", e chiaramente gli Eremi è il vino che Dottori ritiene primo, ma a livello di vinificazione trovo più interessante il Nur.

      Elimina
    3. Niccolò, la sera in cui bevvi il 09 di cui accenno all'inizio del post, degustai anche gli Eremi, di cui però non ricordo l'anno. Ed anche il Nocenzio (anche se non c'entra niente con questo discorso). Insomma, il vino che ci colpì maggiormente fu proprio il Nur, per piacevolezza, immediatezza e beva. Capimmo (in quel caso) che gli Eremi era da vedere in divenire e che era ancora in fase di evoluzione. Di certo, di concezione superiore.
      Comunque, vien difficile fare paragoni, i vitigni sono diversi ed il metodo di vinificazione pure.
      Almeno questo è il mio pensiero.

      P.s. Che tu sappia gli Eremi subisce interventi enologici?

      Elimina
    4. Interessava anche a me la differenza di intervento per Nur/Eremi.
      Bevvi poco tempo fa Gli Eremi 09 e non mi dispiacque, morbido e salino. In cantina ho anche un Nur stessa annata, e dopo avervi letto sono molto curioso di provarlo

      Elimina
    5. gli Eremi e Terre Silvate subiscono una leggera filtrazione prima dell'imbottigliamento, penso che sia questo che Nic si riferisce.

      Elimina
    6. Credo che Dottori spesso filtri sterile. Inoltre secondo sua autocertificazione, usa bentonite e fa una non ben definita (per me) macerazione a caldo su parte del pigiato. Questo per gli Eremi, quindi immagino per il Terre Silvate filtrazione sterile et cetera.
      http://www.laterratrema.org/vignaioli-e-agricoltori/marche/la-distesa/verdicchio-dei-castelli-di-jesi-classico-riserva/

      Elimina
    7. Niccolò, questa scheda di "La terra trema" non l'avevo letta. Crea però delle piccole ombre nella mia mente.

      Elimina
  2. Io questo vino l'ho assaggiato. Non ricordo che annata, penso fosse la 2009. Devo dire che mi è molto piaciuto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A parità di vino, il 2011 non penso riuscirà ad arrivare ai livelli del 2009. Questione d'annata. In ogni modo, ho altre bottiglie pronte a smentirmi.
      Grazie per essere passato dal bar Stefano.

      Elimina
    2. Grazie a te che hai offerto da bere Riccardo.

      Elimina
    3. Un vero piacere Stefano, poter bere qualcosa assieme a te.

      Elimina
  3. Il NUR 2008 (annata non facile se non ricordo male) mi ha convinto completamente. Un viso bellissimo. Il 2009 non lo conosco. Invece ho appena aperto un Terre Silvate 2009 completamente piatto, inerte. Accidenti alla mia mania di tenere troppo le bottiglie in cantina :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vedi cosa succede a filtrare &co ;-)

      Elimina
    2. Tralaltro mi è uscito dalla tastiera un "viso bellissimo" invece che "vino". Che strana cosa.

      Elimina
    3. Nic, il Terre Silvate è l'unico vino dell'azienda che mi manca. Mi sembra strano però che un 2009 sia già "passato". Può essere che la bottiglia non era tra le più fortunate?

      Elimina
  4. Perchè continuare a scrivere in etichetta VINO NATURALE e non riportare la SO2 totale e gli ingredienti? Perchè non essere onestamente trasparenti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido pienamente. Iniziare a mettere almeno le quantità di anidride solforosa presente nella bottiglia, sarebbe solo il primo passo. Almeno questo è ormai necessario.
      Grazie per il commento Franco.

      Elimina