Premessa: generalmente non apprezzo troppo le birre weizen o weiss che dir si voglia e ho la netta sensazione che tra i cosidetti “esperti” di birra la mia sia una simil avversione condivisa da molti , ma trovandoci dinnanzi ad una sorta di monumento della birra tedesca la voglia di provare è tanta.
Parlando della taverna Shlenkerla ci riferiamo ad un edificio la cui costruzione
risale al 1405 e che negli ultimi cento e più anni ha cementificato il rapporto tra la produzione
brassicola e la città arrivando ad identificare per molti appassionati Bamberga con la Rauchbier ossia con birre caratteristiche di questa regione la cui base maltata è basata per la maggior parte su malto
affumicato, in modo tradizionale, su legno di faggio. L’apporto dato da questa
tecnica ha dato vita negli anni ad uno stile vero e proprio.
Quella di cui andremo a parlare oggi comunque, non è la
classica rauch ma una particolare interpetazione fatta dal Brauerei Heller
delle birre di frumento (weizen) tedesche, per cui oltre al malto di base vi è
una buona percentuale di frumento (maltato e non affumicato) a far da base a queste birre.
Nel bicchiere la birra si presenta ambrata intensa,
opalescente e sormontata da una schiuma ocra e persistente.
Al naso l’aroma esprime da subito la peculiare
caratteristica delle rauchbier ossia sentori affumicati che ricordano
moltissimo lo speck altoatesino, in questo caso però è meno ficcante
rispetto
ai classici esempi dello stile e porta con sé anche una lieve nota di
caramello che si
amalgama bene con le sensazioni più tipiche delle birre di frumento, per
cui
ritroviamo banana matura e chiodi di
garofano, uniti in questo caso ad una lieve presenza legnosa.
In bocca il corpo è medio basso e caratterizzato da una
carbonazione vivace.L'attacco è dolce,
porta con sé note di miele e banana matura
che si sposa molto bene con una punta di fumo, il finale è abboccato
e persistente virando molto sull’affumicato. Il luppolo in questo caso pare
essere centellinato giusto per controbilanciare la dolcezza data dal malto.
Una birra schietta e sincera, come solo le birre tedesche
sanno essere, certamente meno caratterizzata dall’affumicato rispetto alle
classiche varianti Urbock e Marzen e che
fa dell’equilibrio il suo punto di forza. A tavola la porterei molto facilmente con
cibi affumicati, ma potrebbe fare la sua parte anche su piatti di pesce azzurro
e su fresche insalate.
Nota: Ringrazio i ragazzi della pizzeria/focacceria 50 Teglie
di Torino per la disponibilità a condividere la bevuta con me e per l’ottimo
lavoro divulgativo rispetto al cibo e alla birra che stanno conducendo. [deLa]
Wow bella dritta 50 Teglie e sappi Diego che dalla tua lezione magistrale al Maglio faccio più attenzione alle Weizen.
RispondiEliminaehh..lezione magistrale, non esagerare!!
EliminaSi, bel localino 50 teglie, qui trovi il menù: http://www.50teglie.it/wp-content/uploads/2014/02/50-teglie-menu-sito.pdf
con elena si pensava di proporre una serata ai ragazzi