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giovedì 13 novembre 2014

Il Solleone di Tenuta Grillo

di Vittorio Rusinà


Questo qua sopra è un vino vivo, un vino che possiede ki, energia, è flessibile, evolve e cambia in continuazione, ti prende, ti strattona, ti abbraccia, ti bacia, ti dà forza.
L'ho scelto dallo scaffale alto, giù in cantina, quello dedicato ai vini da bere solo in convivio, i migliori, quelli da far maturare nel tempo, da non toccare e invece stasera ho scelto di usare il metodo Desenzani "bere una bottiglia super anche da soli". Nic è un campione, è uno dei più grandi degustatori di vino che io conosca, perché degusta in situazioni al limite dove altri non oserebbero, ecco lui osa e io stasera ho scelto di imitarlo. Si impara molto per imitazione.
Il Solleone è un Sauvignon, lo produce Guido Zampaglione in Monferrato, è già un pochino che gli sto dietro a 'sto vino, mi piace, mi intriga, mi emoziona.
Guido è un vignaiolo che tiene sui media un basso profilo, quasi un signore di altri tempi, timido, riservato, eppure fa grandissimi vini in Piemonte e anche in Campania, ha sposato Igiea che produce un ottimo riso a Busonengo, terre vercellesi.
Un filo di zolfo appena aperto che vola via, poi fiori, miele, camomilla, mela, quasi un sidro, una leggera carbonica (qualche mese fa non c'era), leggera radice di liquirizia, pasta di mandorla, la carbonica poi svanisce, beva straordinaria, 1, 2, 3, 4 calici, grande equilibrio, cambia, evolve, si trasforma, canna da zucchero alla fine.
Mi soffermo a pensare: "Perché molti fanno vini morti, perché non cercano la vita?

scritto una sera di novembre, che ero solo a cena e mi sono trattato bene.

3 commenti:

  1. Vini vivi una ricerca al limite che affascina e a volte tradisce

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  2. Che piacere Vitt leggere questo elogio a una pratica che nel mio caso ha più a che fare con la gola che con l'arte del degustare! Non posso che aderire completamente alla tua visione: in un po' di anni di bere entusiastico, più che diventare esperto, ho capito che se un vino non si racconta nel bicchiere (e ancor prima nella bottiglia, come fai notare con la tua parentesi sulla carbonica), allora presto mi porta a noia. E la noia è la peggior nemica del piacere e della conoscenza. Viva i vini vivi!

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  3. E la cosa più bella è che scende giù una meraviglia senza sovrastrutture da vitigno o da territorio.
    E' buono e vivo, e basta!!!

    http://www.wineatwine.com/it/vino/vini-bianchi-e-rose/il-sauvignon-monferrino-di-guido-zampaglione.html

    Claudio Tenuta

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