Pagine

venerdì 26 dicembre 2014

Costine alla birra al forno, con polenta di Storo

di Daniele Tincati


Per la serie “mangiari di casa” invenzione di Vittorio, oggi cucino io.
Questo è un piatto semplice, che si fa da solo, a parte la polenta.
Le costine di maiale o si adorano o si odiano.
A casa nostra si adorano, soprattutto d'estate sul barbeque, ma d'inverno ci ingegniamo a farle in casa.
Questa del forno è una variante semplice, ma senza sughetti vari diventerebbero secche stoppacciose in un attimo.
Per cui le facciamo cuocere in pirofila, adagiate sul fianco, immerse per metà in birra chiara, di tipo non troppo pils, cioè non troppo amara, carica di luppolo.
Sono perfette le Helles bavaresi, ma il top sarebbe, come per lo stinco, le dunkel, sempre bavaresi, mai amare e con un retrogusto caramellato.
Basta un'oretta di forno a 180°C, magari anche ventilando col grill, avendo cura di girarle sull'altro fianco ogni tanto, per evitare che caramellino troppo, e per fare in modo che assorbano bene la birra.
In questo caso le abbiamo accompagnate con la polenta fatta con la farina gialla di Storo.
Per chi non la conoscesse, la farina di granoturco di Storo si ricava da una varietà antica di mais coltivato nella piana a nord del lago d'Idro, in provincia di Brescia, dal particolare colore arancione-rame.
Rigorosamente integrale, da vita ad una polenta soda, particolarmente gustosa.
Non è facile da trovare, io la prendo in zona quando passo nel periodo estivo, ma penso si riesca a trovare lo stesso in qualche negozio ben fornito, tipo vecchie drogherie o alimentari di una volta.
Sicuramente al nord sarà più facile, Lombardia di certo.
In alternativa, un’altra polenta qualsiasi, o quel che più vi piace.
Anche questa si fa in 45 minuti circa, ma bisogna stare “sul pezzo” in continuo e mescolarla spesso per evitare che si attacchi e possa bruciare.
Da fare non è semplice, ma se ci riesco io son capaci tutti, basta un buon braccio, che io non ho, per mescolarla.
In abbinamento, ci metterei un rosso sostanzioso, fresco per sgrassare, alcolico e tannico per asciugare l’intingolo in eccesso, ma non troppo massiccio per non coprire il gusto delicato.
Ci può stare benissimo anche una birra, magari la stessa della cottura, o anche più amarognola.
Se provate poi fatemi sapere se vi è piaciuto.
Alla salute.

Nessun commento:

Posta un commento