Ottenuto dalla vinificazione in rosso e da una lunga macerazione sulle bucce della malvasia di Candia
mi piace
pensare che sia un bianco ancestrale
aranciato/rame
tannico da
spavento
scorbutico e
rustico
berne mi da
la sensazione di “nudità”, il vino si concede senza schermi, senza
manipolazioni, senza filtri*, quanto di più arcaico si possa, in questo
momento, pensare nel modo del vino e tutto ciò mi affascina
e i vini che
si ottengono da queste pratiche mi piacciono
e mi piace
la loro versatilità gastronomica
il Vej
comunque è una esperienza “limite” per chi non è un po’ avvezzo al genere
ma dopo i
primi momenti dà dipendenza
kempè
luigi
*da
intendere sia come filtri enologici sia come filtri emozionali
La bellezza di questo orange, estremo, nudo, crudo, ostico, ma soprattutto per chi non ha il palato educato a queste emozioni di vino è la non invadenza aromatica del vitigno, nelle versioni tradizionali fin troppo sputtanato e la presenza di componenti dure, acidità e sapidità oltre al tannino che compensano la rotondità mai dolce del sorso ma rigorosamente secca, un sorso mai pesante.
RispondiEliminaIo ho in cantina la 2006 che è ancora più verticale
Kempè
Claudio Tenuta
Claudio,
RispondiEliminaanch'io ho un 2006 in cantina ;)
Ho volutamente evitato di parlare del vitigno d'origine, proprio perchè come dici tu questo vino supera il dato varietale ed entra in un altro mondo, tutto da scoprire.
Grazie di essere passato dal bar.
Luigi
Mi piacciono molto i vini di Podere Pradarolo
RispondiEliminaGrazie a tutti per i vostri apprezzamenti!
RispondiEliminaE' vero il Vej da' dipendenza... Noi lo chiamiamo la "Medicina".
Un abbraccio
Claudia
Podere Pradarolo