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martedì 2 dicembre 2014

vej 2005,bianco antico























Ottenuto dalla vinificazione in rosso e da una lunga macerazione sulle bucce della malvasia di Candia
mi piace pensare che sia un bianco ancestrale
aranciato/rame
tannico da spavento
scorbutico e rustico
berne mi da la sensazione di “nudità”, il vino si concede senza schermi, senza manipolazioni, senza filtri*, quanto di più arcaico si possa, in questo momento, pensare nel modo del vino e tutto ciò mi affascina
e i vini che si ottengono da queste pratiche mi piacciono
e mi piace la loro versatilità gastronomica
il Vej comunque è una esperienza “limite” per chi non è un po’ avvezzo al genere
ma dopo i primi momenti dà dipendenza
kempè

luigi


*da intendere sia come filtri enologici sia come filtri emozionali

4 commenti:

  1. La bellezza di questo orange, estremo, nudo, crudo, ostico, ma soprattutto per chi non ha il palato educato a queste emozioni di vino è la non invadenza aromatica del vitigno, nelle versioni tradizionali fin troppo sputtanato e la presenza di componenti dure, acidità e sapidità oltre al tannino che compensano la rotondità mai dolce del sorso ma rigorosamente secca, un sorso mai pesante.
    Io ho in cantina la 2006 che è ancora più verticale

    Kempè

    Claudio Tenuta

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  2. Claudio,
    anch'io ho un 2006 in cantina ;)
    Ho volutamente evitato di parlare del vitigno d'origine, proprio perchè come dici tu questo vino supera il dato varietale ed entra in un altro mondo, tutto da scoprire.
    Grazie di essere passato dal bar.
    Luigi

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  3. Mi piacciono molto i vini di Podere Pradarolo

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  4. Grazie a tutti per i vostri apprezzamenti!
    E' vero il Vej da' dipendenza... Noi lo chiamiamo la "Medicina".
    Un abbraccio
    Claudia
    Podere Pradarolo

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