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lunedì 19 maggio 2014

Franciacorta DOCG, Pas Dosé 2007, San Cristoforo

di Daniele Tincati


Ultimamente non mi capita spesso di acquistare e stappare dei Metodo Classico, preferisco i rifermentati tradizionali o metodo ancestrale o rurale che dir si voglia.
Tantomeno poi parlando di Franciacorta.
A parte pochi casi, non trovo vini che mi facciano impazzire.
Torna il discorso fatto qualche tempo fa con l’Alto Adige, ma non vorrei addentrarmi nel discorso più di tanto, perché non conosco a fondo la zona e neanche tanto i produttori.
Spesso si trovano vini molto dosati, che probabilmente raccolgono i consensi della clientela media, ma non è tentando di fare concorrenza al Prosecco in questo modo che si va da qualche parte.
Poi la zona è climaticamente più vocata della Champagne, per cui il dosaggio atto a smorzare eccessive durezze, quando se ne potrebbe fare a meno, è prettamente estemporaneo.
Sta di fatto che quasi sempre preferisco i cosiddetti Pas Dosè, ostici per alcuni, ma la massima espressione del Metodo Classico per altri.
E io sono tra i secondi.
Questa bottiglia è stata dimenticata in cantina per un po’ di tempo ed è evoluta in modo spettacolare.
Anche quando lo comprai mi colpì per pulizia e personalità, ma ora è davvero molto buono.
Mi era già capitato in precedenza con una bottiglia di Pas Dosè 2004 di Haderburg che aveva stazionato in cantina fino al 2011, credo, che fu memorabile.
Il solito problema è lo spazio dove stoccare le bottiglie.
Già con i rossi è una guerra, molti vini hanno bisogno di lungo invecchiamento, se devo dimenticare anche gli spumanti, buonanotte !
Comunque, questo Pas Dosè 2007 di S.Cristoforo mi ha convinto in tutto e per tutto.
Bel ventaglio di profumi, dall’agrume alla pasticceria secca, intenso e complesso.
Fenomenale nel bicchiere, con effervescenza finissima che crea una corona di spuma fitta e persistente, che si attacca al vetro per minuti.
In bocca è cremoso, morbido, ma ancora bello fresco, con ritorni perfettamente corrispondenti ai profumi appena prima percepiti.
Una bella armonia.
Molto lungo il finale, veramente gustoso.
Come sempre, peccato fosse stata l’ultima bottiglia.
E’ che ci vorrebbe una disponibilità infinita di spazio e soldi per poter comprare e stoccare quantità maggiori di questi vini, cose di cui purtroppo non dispongo.
Ahimè…

2 commenti:

  1. Sul tema metodo classico italiano, sopratutto Franciacorta, si inserisce il discorso sul prezzo di questi vini che è decisamente alto in rapporto al blasone e alla qualità espressa.
    Da un calcolo "spannometrico" fatto con un produttore siamo arrivati alla conclusione che per realizzare un MC i costi per bottiglia si aggirano sui 5/6,00 euro (ad essere generosi) per cui vedere certe bottiglie a 16,00 euro più iva in cantina fa un certo effetto.
    Per contro le grandi aziende per liberare spazi di cantina inondano il mercato di vini con sconti merce imbarazzanti.
    Una via di mezzo sarebbe auspicabile.

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  2. E poi, di solito, i Pas Dosè sono i tra più cari, anche se, spesso, sono anche millesimati.
    Preferisco comunque spendere di più per questa tipologia che per altri Franciacorta, restando il fatto che si può trovare da spendere meno con rapporto soddisfazione simile.
    Ma i gusti personali non si discutono.

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