Giocato in punta di stiletto, acuminato e ghiacciato.
Un vino “freddo”, artico, dal colore pallido.
Con una grande potenza di muscoli affusolati.
Leggermente vegetale come i limoni verdelli
estivi che hanno un accenno di dolcezza ma solo un lontano baluginare.
Poi della pietra focaia o ferro.
Riempie con il suo sale al limone la bocca che se
ne sazia ma se ne strazia un pochino, punzecchiata dai ciottoli acuminati.
Unico problema è il fatto che sembrerebbe essere
capace di allunghi vertiginosi ma è come se fosse chiuso in una gabbia.
La giovane età?
Temperatura troppo bassa?
Troppa fretta nel degustare?
Vatan (consigliatomi da Lorenzo Nodari) è un mito
dell’Aoc Sancerre e malgrado sia il mio primo assaggio posso intuirne il motivo
e suggerisco a chiunque si accinga ad allevare e vinificare o a degustare un
sauvignon di assaggiarlo prima di iniziare il proprio cimento.
E’ come finire in un bicchiere di acqua e anice,
un mondo parallelo dal quale di vede la realtà sfocata e ovattata.
Urge un secondo incontro, più cosciente.
Kempè
Luigi
Degu avvenuta all’Estate di San Martino (Villanova
d’Asti) con Alessandro Mecca, Paolo Fantini, Patrick Ricci e Vittorio Rusinà,
incredibilmente e senza premeditazione c’erano pezzetti di Crottin come
stuzzichini.
Provalo tra quatto/cinque anni vedi la Madonna.
RispondiEliminaOggi è un millesimo troppo giovane da stappare, può giustamente solo apparirti freddo e imbalsamanto e solo immaginandolo in prospettica potrà indicarti cosa è il Sauvignon in Sancerre.
Un vino mito.
Pensa io ho bevuto un mese fa una 2010 è mi è apparso compatto, un anno fa ho bevuto una 2004 e mi è sembrato di non aver mai bevuto un vino bianco prima di allora!!!
E' così raro averne una bottiglia che ho voluto condividerla anche se sapevo di precorrere i tempi.
EliminaSono compulsivo e un po' ossessivo ;)