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mercoledì 21 maggio 2014

L'ALBICOCCA

di Rossana Brancato


Arrossisce baciata dal sole, seducentemente vellutata, armonica nel gusto, sospeso tra il dolce e l’acidulo, avvolgente e succosa, non bisogna però aver fretta di raccoglierla, solo la maturazione sull’albero ne permette lo sviluppo dei caratteri organolettici.
L’albicocca è una drupa, dall’epicarpo, la buccia, sottile e delicato, il mesocarpo polposo ed endocarpo legnoso che cela il seme, l’armellina.
Come la mandorla amara, la ciliegia, la susina e la pesca, il seme contiene piccole percentuali di acido cianidrico, molto apprezzato per l’eleganza aromatica, si utilizza per estratti, liquori e in pasticceria, la dose letale di glicosidi come l’amigdalina, è dell’ordine dei centesimi di grammo. Preferibile evitare di assumere i semi, anche di mela e pera.



Il Prunus Armeniaca si diffuse dalle regioni cinesi, caucasiche, iraniane, oggi è coltivato nei territori del bacino del Mediterraneo, Alpi francesi, Giappone, Cina e USA.
Precoce nella fioritura, l’impollinazione è entomofila, all’inizio di maggio i frutti disponibili sul mercato sono spesso d’importazione spagnola, alla fine del mese maturano già le varietà Aurora, Banzai, Tsunami e Spring Blush.
Le cultivar si selezionano per aromaticità, dolcezza, dimensione, colorazione che va dal giallo all’arancio saturo, le più diffuse in Italia sono San Castrese, Portici, Baracca, Reale di Imola e Val Venosta.
Nutraceutica
Ipocalorica, l’albicocca apporta acqua, fibre e sorbitolo che le conferiscono blanda azione lassativa e diuretica.
Ricca di potassio, calcio, fosforo e modeste la percentuale di ferro poco assimilabile. Preziosa per il contenuto di carotenoidi e antiossidanti, vitamina C, B3, B5 e acido folico.
Ad eccezione della vitamina C che è estremamente labile, gli elementi minerali, le vitamine, gli zuccheri e le fibre si concentrano nel frutto essiccato. L’apporto energetico per 100 g, così aumenta da 28 a 270 kcal.
Gli acidi organici e i loro sali presenti, ne limitano il consumo se si soffre di patologie renali e gastriche.


Acquisto e conservazione
I frutti devono apparire turgidi, senza ammaccature e parti annerite. Preferibile acquistare solo la quantità da consumare nell’immediato perché deperiscono in fretta. 
Vanno conservate in frigo per non più di cinque giorni, riparate dall’umidità con carta assorbente.
In pasticceria l'albicocca lega col cioccolato, la mandorla, cardamomo, anice, lavanda, zenzero, pepe lungo di Giava, rosmarino e vaniglia indiana.
Ideale con le carni bianche, il maiale, l’agnello, i formaggi di capra, gli erborinati, il pesce azzurro, ricciola, tonno e crostacei.



Per arrivare a consumare le sette porzioni di frutta e verdura quotidiane bisogna utilizzare i vegetali in tutte le preparazioni.
Granite e sorbetti sono la colazione estiva in Sicilia, ideali anche come dessert light, a basso impatto glicemico grazie all'utilizzo del miele, il mio preferito è quello di Jean Louis Lautard.



Sherbet di albicocca al miele di lavanda



Ingredienti

300 g di albicocche mature e profumate
50 ml di succo di limone
200 ml di acqua
fiori di lavanda blu di Provenza

Procedimento

Portare a bollore l'acqua e il miele mescolando spesso, aggiungere le albicocche lavate, denocciolate e tagliate a pezzi, il succo di limone e frullare con un mixer ad immersione.
Eliminare la schiuma che si sarà formata in superficie e raffreddare in frigo.
Mantecare in gelatiera, con la mia MINI Musso bastano appena 15 minuti.
Decorare con i fiori di lavanda.





Rossana

2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire in mente quanto sono buone le albicocche raccolte mature o addirittura stramature, dall'albero, miele puro appena vivificato da una acidità residuale, bassa bassa.
    L'unico limite delle albicocche è la finestra brevissima di maturazione per cui bisogna approfittarne perchè durano poco.
    Erano buonissime anche sciroppate ma di sicuro non fanno bene al nostro indice glicemico!

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    Risposte
    1. Sono sapori che non si dimenticano...
      A breve tocca ai fichi ;D

      Le sciroppate e le confetture dilatano la solarità di questi frutti fino all'inverno, e sono sempre meno caloriche di tante merendine industriali.

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