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mercoledì 8 maggio 2013

Trebbiano 2000, Valentini di Andrea Della Casa



Il millesimo 2000 è considerato una piccola annata a Loreto Aprutino, caratterizzato da poca luce e piogge. Essendo il mio primo assaggio di Valentini non ho possibilità di paragone, ma se questa è una piccola annata sono molto curioso di assaggiare le altre.
Due cose però potrebbero confermare questa ipotesi.
Il colore decisamente tenue, un dorato appena accennato, e un sorso leggermente diluito (sia chiaro stiamo entrando nel territorio della maniacalità).
Tremo un po’ all’apertura quando il tappo sembra abbia patito il peso degli anni e si sfalda in più pezzi, ma fortunatamente i miei timori risultano infondati.
Il Trebbiano 2000 al naso pare un grande riesling renano quando un ampio ventaglio di idrocarburi si appropria subito della scena. Poi pian piano si ergono note di melissa e pera matura, un sentore di vaniglia che ricorda più il gelato alla crema che il legno di barrique, pungenze come di biancospino e poi ancora sono dolcezze di frutta tropicale che si rivelano col passare dei minuti.
E’ incredibilmente cangiante questo vino, dinamico e profondo. Col trascorrere del tempo si apre e rivela un volto sempre diverso.
L’ingresso in bocca è una bolla morbida, appena ammandorlata, che racchiude in sé una sapidità vibrante e penetrante. Una mineralità dritta e decisa.
Caloroso, con una sostanza polputa celata parzialmente dietro ad una scorrevolezza fluida e snella.
E poi arriva anche una fresca acidità citrina a corroborare la beva che è
comunque riflessiva, meditativa, non superficiale.
Persistenza lunga e ricordo vivido.
Avercene di annate così.


P.S. per un interessante confronto potete leggere qui l'annata 2002 raccontata da Niccolò

4 commenti:

  1. Grazie della citazione. Forse più interessante per certi versi il tuo racconto di un'annata considerata minore, dove per forza di cose emerge lo stile e il "manico" del vinificatore.
    Dico spesso che il Trebbiano di Valentini ha questa stupefacente qualità dell'essere riconoscibile nella gran diversità fra le annate e nella mobilità nel bicchiere.
    In pochissimi casi succede questo piccolo miracolo.

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  2. Aggiungo solo quanto già detto con Andrea su Twitter. Trovo la 2000 una gran, gran bella annata, sicuramente superiore rispetto al duetto 2002/2003 (e forse rispetto anche ad altre).

    È chiaro che le annate più calde sono quelle con maggiori criticità, ma sono anche quelle che riescono a sprigionare un'intensità pazzesca e sintetizzare in modo particolare la caratteristica terrosità dei trebbiano di Loreto Aprutino.

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    1. Quindi preferisci l'annata minore che non "sprigiona intensità pazzesca..."?

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    2. Non minore. Preferisco le annate più equilibrate, alla fine sono quelle che nel bicchiere riescono ad essere più poliedriche. Per dire, 2001 e 2004.

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