Pagine

mercoledì 17 dicembre 2014

Stille Nacht 2014. E' Natale.

di Diego DeLa


Tra i birrofili di tutto il mondo Natale arriva veramente quando, a inizio dicembre, viene messa in commercio la Stille Nacht. Stiamo parlando di una birra che in qualche modo fa stile a sé ed entra in concorrenza solo con le sue omonime di diverse annate.  Puntualmente, ogni anno, vengono organizzate degustazioni verticali di questo nettare supremo e in qualche modo noi tutti aspettiamo i primi resoconti degustativi di anno in anno, capita infatti che la Stille si presenti esplosiva sin da subito, altre volte sembra che il lavoro di Kris Herteleer non abbia portato i risultati sperati, salvo poi doversi ricredere diverso tempo dopo, con una birra che evolve incredibilmente in bottiglia.
Il tempo, ecco, il tempo è una questione fondamentale nell’approccio a questa birra. Innanzitutto si tratta di   un prodotto stagionale, legato indissolubilmente a questo periodo dell’anno e poi ci troviamo dinnanzi ad una delle birre  da invecchiamento per eccellenza per cui è doveroso accaparrarsene almeno qualche esemplare per vedere fin dove si espanderà la magia di questa fermentazione, cercando di coglierne i cambiamenti l’anno successivo e di indovinare il momento in cui ci sarà il picco qualitativo.
Per chi non conoscesse la casa dei birrai pazzi, la De Dolle brouwerji è situata ad Esen (Belgio), ed  il birraio viene considerato da molti esperti e guru del settore come una sorta di divinità dei processi fermentativi, effettivamente la qualità standard dei prodotti De Dolle è molto alta e l’alone di misticità legata al birrificio viene alimentata anche dal recupero del lievito Rodenbach originario, nel momento in cui la Palm smise di fornirlo ufficialmete a Kris e  la "leggenda" narra  di una coltivazione recuperata da qualche fusto non del tutto esaurito tornato in birrificio dai paesi del nord nel novembre 1999.
Tornando alla birra, nel bicchiere si presenta di un bel oro antico con riflessi aranciati, lievemente opalescente, spicca alla vista una schiuma fine, bianca e molto persistente.
Per quel che riguarda l’aroma ci si può davver sbizzarrire, in questa versione del 2014 pare che sia più facile elencare le cose che non si trovano rispetto a quelle che ci sono…una birra ricchissima, generosa nelle sue espressioni aromatiche. Si parte dalla frutta esotica per poi incorporare frutta candita, agrumi, big babol, mandorla,torrone, paglia,un tocco di banana, un lieve erbaceo, avvertibile anche una base biscottata a cui si aggiunge in maniera molto discreta un aroma etilico piacevolmente riscaldante. Con il tempo appaiono anche frutta rossa sotto spirito e uvetta, ma l'impressione è che davvero si possa andare avanti molto a lungo cercando continuamente elementi nuovi.
In bocca il corpo è medio alto e la carbonazione di media intensità, l’attacco è dolce e porta con sè tutte le sensazioni presenti al naso per cui miele, mandorla e frutta candita su tutto, il “miracolo” avviene quando si sovviene una discreta acidità portata dai lieviti che riesce a ripulire da tutta la dolcezza precedente ed invita inesorabilmente alla bevuta. Il finale è abbastanza secco, lunghissimo e ci dona sensazioni di mandorla, anice e una splendida buccia d’arancia. L’alcol (12%) è molto ben nascosto e rende la bevuta estremamente appagante e “pericolosa”.
Una grande  birra, da provare assolutamente, in accompagnamento col panettone oppure in solitaria lasciandosi rapire il cuore da momenti di pura magia.

1 commento:

  1. Finalmente l'ho trovata e gustata. Grazie della dritta: davvero una grandissima bottiglietta!

    RispondiElimina