di Niccolò Desenzani
Già un anno fa Luigi aveva dato segni di estasi da danza Gnawa assaggiando i vini di Bain, ribadisco con questa bevuta il rischio "sindrome neuronale".
Profumo di crema e glassa al limone, poi ananas, freschezza di frutta tropicale, proprio quella roba che ti fa fremere di sete. Mi ha letteralmente fatto venire l'acquolina.
In bocca risponde alla grande con quell'acidità propria dell'ananas maturo al giusto punto. Poi c'è tutta la Francia del Sauvignon nella sua veste gourmande, mostruosamente fresca e invogliante la beva.
Lunghissimo in bocca lascia netto un sapore di carciofo, quando si sposa in perfetta armonia col limone.
Rispetto al Pierre Precieuse dello stesso anno cui l’annata aveva dato tanta grassezza e maturazione al sorso, senza bilanciare in freschezza, nello Spring invece si realizza quel tocco che fa salivare e disseta e che marca a mio avviso una qualità nettamente superiore.
La bellezza di questo vino, oltre che nella bevibilità paurosa sta proprio nella capacità di mettere bene a fuoco odori e sapori pur in un quadro di abbondanza.
PS La pipì di gatto la lasciamo agli amanti del genere.
Grandisimmi vini quelli Bain.... Lasciano tutti il segno!!
RispondiEliminaUfficiale... non sò più scrivere... volevo dire "Grandissimi vini quelli di Bain... lasciano tutti il segno!!"
RispondiEliminaAnche imprevedibili e diversi d' anno in anno. Ma quando becchi la bozza giusta, ci affoghi!
EliminaLa bellezza di questo vino in primis è venir descritto da Niccolò.
RispondiEliminaQui la descrizione è piuttosto trogloditica: del tipo "il vino è buonissimo e mi manda sotto!"
EliminaGrazie Paolo.
Confermo proprio tutto!
RispondiEliminaVero, bella descrizione.
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