Per fortuna i vignaioli d’Emilia, la terra dove nascono i frizzanti più buoni del mondo (#CampanilismoModeOn), hanno ben chiaro che così non è.
E saggiando certe bottiglie ti vien poi da pensare che forse hanno ragione loro.
Due lustri sulle spalle per questo Sauvignon, frizzante travestito da Metodo Classico.
All’apertura una folata di lievito e crosta di pane ti travolge le narici, lasciando poi spazio anche a profumi di miele, caramello, sbuffi di tostatura.
In bocca rimane coerente, bollicina da bar non eccessivi ma gusto sciampagneggiante. Una specie di Ripa di Sopravento elevato all’n-esima potenza.
Solo flebili tracce del vitigno che si esprimono come timide pungenze soverchiate da una sostanza che rende il sorso pieno, ricco, al limite dell’opulento.
Deciso il calore elargito dalla frazione alcolica che, seppur ben miscelata nell’amalgama delle componenti, lascia, a tratti, un scia finale come liquorosa.
Frizzante, rifermentato, Sauvignon (che mi é sempre piaciuto) e inoltre è anche un vino naturale.....che dire.... me ne manca una bottiglia. E prosit.
RispondiElimina