Pagine

domenica 30 marzo 2014

Open Baladin Torino

di Vittorio Rusinà


Per tutti è Dieghino, nessuno bravo come lui a spillare birre, e parliamo di 38 spine, 4 pompe e innumerevoli bottiglie, dietro il mega bancone di Open Baladin Torino, un paradiso da me lungamente sognato.
Aperto da pochi giorni, Open ha tutta l'allure di un locale internazionale, starebbe benissimo a New York, a Shangai, a Parigi e invece sta qui in piazza Valdo Fusi, dowtown di Torino.
Centinaia di persone ogni sera, dentro e fuori, tanti bicchieri e tanta convivialità. Il cibo c'è ma qui diventa accessorio, qui è il regno della birra, del bere. Ah come vorrei ci fosse un posto così per il vino.
Trovare alla spina la BeerBrugna di Loverbeer o la Perle ai Porci di Birra del Borgo non è cosa da tutti i giorni e riempe il cuore di gioia così come assaggiare le meravigliose Xyaugù nelle declinazioni Madeira, Barrel e Fumè. E il fascino indiscreto delle black? La Nigredo di Birrificio Italiano e la Bran di Montegioco, sorprendenti.
Una grazie a Teo Musso per questo "regalo" a Torino e una richiesta a gran voce "Lambic!"

Era quasi notte fonda, era giovedì 27 marzo, ero con Luigi Fracchia e Diego DeLa Cuerva il maestro delle birre di #gliamicidelbar che ci ha guidato in una folle e magica degustazione
Consigli: il bancone è la meta agognata, una volta raggiunto non mollatelo, resistete!
Open apre alle h.18.








1 commento:

  1. Veramente un bel posto, curato dal punto di vista architettonico e non il solito immaginario pauperista da taverna dei tempi che furono!
    Afflato internazionale e grande scelta di birre e grande scelta del responsabile delle mescite, Dieghino è compentnte e riesce sempre, malgrado il putiferio, a dare un consiglio al volo alla gente che, come me, rimane attonita di fronte alla scelta incredibile di prodotti quasi sconosciuti.
    Viene facile unirsi al coro di quelli che dicono che non ci sono le "acide" Lambic, Gouze, Kriek di provenienza Belga ed in effetti una occhiata al panorama brassicolo internazionale va assolutamente dato se no si corre il rischio di essere provinciali, però diamogli tempo.
    Kempè

    RispondiElimina