Vino
di mare coltivato a seicento metri slm ad Ischia su pendii terrazzati.
Scampa
gli eccessi della calura e del riverbero marino con un minimo di altura e di
esposizione ai venti più freschi e veloci perché, come sanno tutti i marinai,
più ci si allontana dal pelo dell’acqua e più il vento è teso, stabile e le
raffiche forti.
La
Biancolella è varietà che Ischia condivide con la costiera d’Amalfi, una
cultivar “anfibia”.
Che non si spaventa di fronte agli aliti
salmastri, alla luce abbacinante, al caldo soffocante che non scende neanche la
notte, alla siccità e al vento.
Il
vino poi è un bianco di mare, ricco con riflessi dorati e una mineralità di
lana bagnata e sale.
Elegante
e orizzontale, perché come dicevano Nicoletta Bocca e Francesco Guccione non si
può e non si deve (questa ultima affermazione è mia) cercare l’acidità come
parametro in questi vini.
La
bevibilità è data dalla scorrevolezza di salsedine magari amplificata da un chè
di amarognolo.
Su
un corpo caldo e solare, maturo ma non lascivo, opulento ma non eccessivo.
La
moderata alcolicità di questa biancolella (12,5%vol) amplifica
e alleggerisce il sorso assetato.
Mielosità
amare, pesche bianche, salsedine, gelsomino, agrumi canditi tutte memorie di
giardini murati protetti dal vento.
The
day after:
Il
vino migliora e allunga nei profumi, giovandosi (come credo sia naturale nelle
cultivar isolane) delle lievi ossidazioni benevole e intriganti.
Bonne
degustation
Luigi
Poscritto
Spero
di non aver frainteso ciò che Nicoletta e Francesco hanno detto a riguardo
dell’acidità.
I
vini di Francesco sono, per me, archetipici per chi cerca espressività nelle
calde maturazioni rinfrescate invece che da acidità, da leggere vegetalità, lievi
ossidazioni e una cornucopia di sensazioni
intensamente floreali e di macchia.
Post poscritto
Post poscritto
NiccolòDesenzani, sentito dopo la stesura del post, mi ha ricordato che ci dovrebbe essere
una parentela genetica fra Biancolella e il Macabeu (Viura) spagnolo se così
fosse ci troviamo di fronte ad una cultivar abbastanza polivalente capace di
produrre vini dalle terre atlantiche di nord ovest, al Rioja, sino alla
Catalogna anche in blend nei Cava.
L’accomuna
di sicuro il colore chiaro con riflessi verdi, la bassa alcolicità e una discreta
acidità.
Mi piace il "the day after", mi fa sentire meno solo nell'universo di quelli che non finiscono una bottiglia in un unico giro... ;-)
RispondiEliminaurca....devo scoprire se in Versilia trovo i loro vini..
RispondiEliminaQuesto potrei amarlo
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