L’estate
bolliva. Luglio moriva con le sue albicocche e agosto cominciava ad appendere
al cielo i suoi grappoli neri. Le giornate, grandi come bovi, sprigionavano dalle
narici un fiato caldo, sciroccale. E gli uomini erano in stallo come le pecore offrendo
l’un l’altro la propria ombra.
Vasilis
Vasilikòs
La
foglia
l'estate spesso è come una ragnatela crudele perchè imprigiona ma si intravvede tutto nonostante sia sfumato dal calore..
RispondiEliminaPoesia bellissima: grazie