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mercoledì 15 gennaio 2014

Weiss Terlaner 2012, Sebastian Stocker

di Daniele Tincati



Non vorrei annoiare qualcuno con la storia di chi sia il Signor Stocker e di cosa abbia fatto.
Sappiate solo che è grazie a lui se oggi qualcuno ha avuto la possibilità di assaggiare dei Pinot Bianco della cantina di Terlano dal 1957 in avanti.
Non tutti sanno che il Signor Stocker produce vino per conto proprio ed è uno dei pochi, forse l’unico, ad avere in vigneto un’antica varietà autoctona chiamata Bianco di Terlano.
Questa varietà ha dei problemi di fecondazione ed è stata soppiantata un po’ ovunque dai più costanti Pinot Bianco, Sauvignon e Chardonnay.
Quindi se bevete un Terlano Bianco che non sia il suo, bevete un vino fatto coi tre vitigni di cui sopra.
Piccola produzione, attorno alle 500-600 bottiglie credo.
Stappando la bottiglia mi accorgo che il tappo perde.
Si è formata un po’ di muffa attorno al sughero, che risulta bagnato esternamente.
Il vino pare non aver subito danni, ma sembra un po’ ridotto.
All’assaggio risulta quasi mosso.
Potrebbe essere carbonica residua, ma ipotizzerei più una rifermentazione, dato il sentore di riduzione.
A parte questo, il vino non ha problemi particolari, anzi, è ancora freschissimo, e la carbonica veicola l’acidità, rendendolo fin troppo fresco.
Ma si beve bene.
Sul finir di bottiglia la sorpresa: c’è anche del fondo.
Il bello è che l’ultimo bicchiere torbido è incredibilmente gustoso.
Quella ciccia in più che ha sporcato il vino, lo rende meno aggressivo e rotondo e gli dona equilibrio.
Qualche considerazione è d’obbligo.
Probabilmente qualche problema in cantina ha portato alla rifermentazione.
Però non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da un vino altoatesino.
Penso che il vino sia stato manipolato poco e siano comunque stati usati pochi prodotti per conservarlo e renderlo stabile.
Questo è sicuramente positivo.
Poi io sto cambiando i miei gusti.
Quel bicchiere torbido finale l’ho gustato un mondo, cosi sporco e polputo.
Me ne resta un’altra bottiglia.
Mi sa che aspetterò un po’ ad aprirla.

6 commenti:

  1. Evviva la torbidità! Quando un vino fa questi scherzi non si può non gioire del fatto che sia vivo!
    Se ne hai ancora, ti prego, fammelo assaggiare :-)

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    1. Sai che tutto mi sarei aspettato tranne che il fondo.
      Da un vino altoatesino ti aspetti, come minimo, la pulizia stilistica e la ricerca dalla precisione.
      Questo invece esce dagli schemi, ed è quello che mi è piaciuto.
      Non avendo altri riscontri, potrebbe pure essere che normalmente non abbia il fondo, ma sia stata una bottiglia anomala.
      Me ne è rimasta un'altra e ho dimenticato di farci un salto per capodanno, perché ero da quelle parti, ma si potrebbe pensare di aprirla insieme.
      Vedremo......

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    2. Presumo tu sia uno dei pochissimi fortunati che ha assaggiato il Terlaner "non filtrato". E' una.... "chicca nella chicca" in quanto Sebastian l'ha fatto 1 sola volta, poche bottiglie. Io ne ho una cassa.......

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  2. Metto sul tavolo due ipotesi.
    Questo vino è talmente vivo che forse :
    1) ha assecondato la tua predilezione per i rifermentati
    2) si è fatto allegramente contagiare da qualche bottiglia vicina nella tua cantina
    :-)
    Non lo conosco ma me lo segno ;-)

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    1. Potrebbe anche essere Nic, oppure ha assecondato la predilezione del produttore per i spumanti :)
      Non so se si può trovare in giro, la produzione è veramente esigua, altrimenti potresti cercare direttamente alla fonte.

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  3. Grazie Daniele, arrivo qui cercando informazioni proprio sul bianco di Stocker, ho appena messo le mani su una sua bottiglia del 2014 (che aprirò quanto prima).

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