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mercoledì 7 gennaio 2015

Maledetto il tappo che ho incontrato

di Daniele Tincati


Per fortuna non mi capita spesso.
Anche se stappo parecchie bottiglie all’anno, le volte che mi sono imbattuto in un vino rovinato dal tappo di sughero si contano sulle dita di una mano.
Sarà forse perchè le bottiglie che compro sono tappate con sugheri di qualità, o forse solo fortuna.
Sta di fatto che quando capita è spiacevole.
Molto spiacevole.
Anche perchè spesso proprio con bottiglie che si erano gelosamente custodite per anni, in attesa del tempo giusto di invecchiamento.
E adesso non si trovano più.
L’ultimo che ricordo con dispiacere fu un Sammarco 1999 del Castello dei Rampolla, comprato direttamente in azienda.
Adesso di nuovo con questo Ottomarzo 2011.
Ma stavolta non mi sono dato per vinto.
Sotto il sentore del sughero c’era tanta di quella roba che non me la sono sentita di vuotarlo nel lavandino, almeno subito.
Così gli ho ricacciato dentro il sughero e l’ho rimessa in cantina.
Dovevo riflettere.
Il giorno successivo, ho ristappato e versato nel decanter, e poi rimesso in cantina.
Per un paio di giorni.
Ogni tanto andavo a controllare e migliorava costantemente.
Dopo un paio di giorni, il miracolo.
Il vino si era ossigenato e aveva espulso il cattivo odore.
Sono stato premiato per la mia cocciutaggine.
Anche se non al suo massimo, sono riuscito lo stesso a godermi il vino.
Marasche e lamponi, mirto, alloro e lavanda, pasta di olive e capperi.
Una bocca incredibilmente fresca rende bevibile un vino con un corredo di morbidezze possenti.
E il sale.
Il Pascale ha sconfitto l'odore di tappo.
Ha vinto lui.
Quando succedono queste cose, mi chiedo sempre perchè non usare chiusure alternative.
Ne esistono tantissime al giorno d’oggi.
Silicone, vetro, a vite e a corona.
A parte la corona, usata principalmente per le rifermentazioni, gli altri potrebbero andare bene tutti, ed alcuni consentono pure scambi gassosi.
Mah....
Purtroppo questo è un fattore che il vignaiolo non può controllare al 100%.
Ma perchè affidare il proprio lavoro nelle mani di un pezzo di sughero che potrebbe rovinare tutto ?
Sono comunque pochi i produttori, anche naturali, che sono passati alle chiusure alternative, soprattutto per i rossi da invecchiamento.
Questione difficile e delicata.

4 commenti:

  1. La mia impressione, al di là dell'argomento sempre attuale delle chiusure alternative al sughero, è che forse non era tappo. Spesso alcune derive batteriche hanno praticamente la stessa manifestazione del classico odore/sapore di tappo. Da queste mi pare possibile una guarigione, dal tappo forse meno. Ma è una mia idea senza tanti fondamenti scientifici ;-)

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  2. In questo caso non penso potessero essere derive batteriche, in quanto i vini di Dettori hanno sempre tenute impeccabili, anche dopo parecchi giorni.
    Anche in questo caso, ho consumato il vino dilazionato in alcuni giorni, e non c'è stata nessuna caduta.
    Ho appurato però che, richiudendo la bottiglia, il sentore riappariva, seppur attenuato, al riaprire.
    Bastava poi una riossigenata nel bicchiere e il gioco era fatto.
    Come ho scritto nel post, sono riuscito lo stesso a godermi la bottiglia, anche se non al meglio però.
    L'odore di tappo è una brutta bestia, e non va via facilmente, ma con questo sistema è quasi sparito.
    Se il vino avesse avuto problemi di tenuta, sarebbe stato un grosso guaio.
    Immaginati cosa potrebbe succedere a certi vini a stare 2 giorni in decanter....

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  3. Daniele, mi pareva di aver letto da qualche pare che Dettori ti cambia sempre la bottiglia attraverso il rivenditore. Una curiosità, ma poi ci hai rimesso lo stesso tappo?

    P.S. Buon Anno :-)

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  4. E' stata una serata strana quella Nic.
    Era la sera di sabato della fiera FIVI a Piacenza.
    Tornato a casa tardi, mi serviva un rosso per la cena.
    Ho aperto una bottiglia acquistata in fiera da Tenon, del 2001, ma era chiuso/ossidato, il tappo aveva trafilato.
    Allora ho preso il Dettori, ma c'era il tappo, cosi, incazzato, gli ho ricacciato dentro lo stesso sughero con una botta secca.
    Poi ho preso un rosso di Cornelissen con il tappo in silicone ;)
    Il giorno successivo, a mente lucida, ho ristappato il Dettori, e lasciato poi respirare per due giorni.
    Questo più o meno è come è andata.

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