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lunedì 26 gennaio 2015

Lagunitas Imperial Red Ale. Rossa americana.

La Lagunitas Brewing Company è uno dei “micro” birrifici americani più esplosivi in termini di successo, aperto nel 1993, ha conosciuto una crescità ininterrotta sia in termini di fama che di capacità produttiva. Situata al sole della California (Petaluma) incarna in tutto e per tutto quelle che sono le peculiarità della craft beer americana con le sue interpretazioni iconoclaste delle tradizioni birraie mondiali.
Quella che ho in mano è un’edizione speciale in quanto trattasi della riedizione (limitata) della prima ricetta creata in birrificio ai tempi dell'apertura dello stesso. Trattasi di una Imperial Red Ale, quindi siamo su uno stile che “quasi” non è uno stile per di più portato nella dimensione "imperial" che rende tutto così squisitamente americano..
Nel bicchiere la birra si presenta di colore ambrato carico sovrastato da una bella schiuma bianca, fine e persistente. Il naso è da subito complesso ed esplosivo e  ci offre una base consistente di caramello e  tofee che va a costituire il palcoscenico per una sfilata di luppolo: aromi resinosi, balsamici, frutta rossa, mandarino e pompelmo, tutto molto ben dosato e pulitissimo.
In bocca il corpo è medio e media la carbonazione che alleggerisce la bevuta rendendo quasi impercettibili i 7.8% alc, anche in bocca il caramello è contrastato/accompagnato egregiamente dal fruttato esotico e dal resinoso che ci porta verso un finale persistente ed erbaceo.Una birra davvero ben costruita, facile da bere, nata per accompagnare i barbeque, va bevuta però freschissima (la mia arrivavava direttamente dallo spaccio del birrificio) altrimenti il rischio di trovarsi di fronte al luppolo evanescente sposterebbe l’equilibrio tutto sulla consistente base maltata, rendendo la bevuta pericolosamente stucchevole. [deLa]

2 commenti:

  1. Mi piacerebbe Diego affrontare il tema della quantità di birra prodotta dai birrifici artigianali americani, qui con Lagunitas si parla di circa 50 milioni di litri all'anno, e di come si riesca a mantenere una alta qualità della birra nonostante i grandi numeri. E' un tema che mi incuriosisce.

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    1. sta tutto nella mentalità americana, caro Vittorio, è vero che gli americani sono partiti molto prima di noi, ma la realtà credo sia tutta di una enorme differenza culturale. Gli americani hanno puntato subito sul business e i loro "micro" sarebero per noi quasi degli industriali, per quel che riguarda la capacità di tenere insieme qualità "craft" e grossi volumi, evidentemente avendo le giuste conoscenze tecniche, la cosa è fattibile

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