Pagine

giovedì 15 gennaio 2015

Sidro alla mela cotogna, rifermentato in bottiglia, Franz Egger

di Daniele Tincati


Frequentando di tanto in tanto l’Alto Adige, mi imbatto spesso in prodotti a base di mele.
Dai succhi alle mele secche, passando per composte e confetture.
Negli ultimi tempi, stanno anche comparendo vari tipi di sidro.
Tra i tanti, sono pochi quelli che ho provato, soprattutto per questioni di prezzo e tipologie di prodotto.
Se ne trovano alcuni fermi, altri frizzanti o spumantizzati, dall’improbabile colore giallo acceso, ben visibile attraverso bottiglie trasparenti.
Saranno anche buoni, ma mi ispirano poco, perché mi sembrano tanto quegli spumanti da pacco natalizio, dove l’unica parola rintracciabile è “dolce” o “brut”, e niente altro fa capire facilmente dove è stato fatto, e da dove proviene l’uva, sempre che ne sia stata utilizzata.
Tra i tanti dicevo, ho scelto questo, attirato dall’uso della mela cotogna, ma soprattutto dalla retro etichetta esplicativa e dalla produzione biologica certificata.
Bottiglia pesante da Metodo Classico e rifermentazione in bottiglia, poi, mi hanno convinto del tutto.
Ah, dimenticavo, tappo a fungo tipo birra belga, per intenderci.
Il prezzo non è basso, se non ricordo male tra gli 8 e i 10 euro, o giù di li.
Ma stavolta ho fatto una buona scelta.
Non tanto felice quella di prenderne solo una bottiglia, purtroppo.
Aperto a casa qualche settimana fa, in accompagnamento ad un piatto di formaggi misti, prevalentemente altoatesini, è stato una piacevole sorpresa.
Appena stappato colpisce subito l’aroma inebriante della mela cotogna, che esce dalla bottiglia.
Nel bicchiere è giallo carico, con sfumature dorate, e leggermente velato dal fondo presente in bottiglia. (prima di metterlo in frigorifero ho provveduto a smuoverlo un po’).
Spuma abbondante, ed effervescenza fine, ma non troppo persistente, che veicola i bei profumi di cotogna, mela, e floreali, e anche qualche ricordo di crostata ( di mela, ovviamente ).
In bocca è cremoso, freschissimo che invita alla beva.
Il bello è che è secco come una fucilata .
L’aromaticità della cotogna domina i ritorni retro nasali per breve tempo, ma la bevuta è ampiamente appagante.
Lascia la bocca perfettamente pulita
Mancano un po’ di morbidezze, con l’alcol sul 6,5%, ma così ha un suo equilibrio.
Se non ricordo male, ce n’erano di altri tipi, cioè sempre a base di mele, ma con aggiunta di altri ingredienti come in questo caso la cotogna.
Al prossimo giro vedrò di fare scorta, sperando di ritrovarlo in giro da una qualche parte.
Altrimenti vedrò di contattare il produttore, vale la pena approfondire l’argomento.
Salute.

7 commenti:

  1. Gran colpo Daniele, Franz Egger è un produttore da andare a trovare nella sua azienda frutticola bio a Salorno (BZ), mi raccomando la prossima volta non farti scapapre l'assaggio del suo sidro di mele ai fiori di sambuco, testimonianza del suo lavoro di dare maggiore rilevanza al "vino frizzante di sambuco" tipico dei masi sudtirolesi. La scorsa estate ho assaggiato,insieme agli amici del bar Riccardo ed Eugenio, una sorta di delizioso vino ai fiori di sambuco da Andrea Bragagni, noto vignaiolo romagnolo.

    RispondiElimina
  2. ciao Daniele, nel caso volessi contattare il produttore, fammelo sapere, anch'io vorrei assaggiare qualcosa del genere

    RispondiElimina
  3. Daniele hai toccato uno dei miei punti deboli; pere e mele cotogne, in tutte le loro declinazioni, ora anche rifermentati e, come tutti noi avvinazzati, nei nostri percorsi alternativi non possono mancare

    RispondiElimina
  4. E pensare che ci sono passato vicino circa 2 settimane fa, ma non avevo ancora assaggiato la bottiglia che avevo comprato questa estate.
    E poi ho mancato di entrare nel negozio dei prodotti tipici che c'è sia a Merano che a Bolzano.
    Giusto Vittorio, mi ricordo che c'era altro, come ho scritto, probabilmente anche al sambuco.
    Diego se ho qualche notizia ti faccio sapere, si potrebbe prendere qualche bottiglia mista da dividere.

    RispondiElimina
  5. Dimenticavo, Mario, in Val Venosta, ci sono tanti bravi distillatori, e alcuni di loro fanno distillati di pere e mele cotogne, ma anche di varietà antiche come la pera moscato e la Pala, tipica della valle.
    Ti consiglio un giro.

    RispondiElimina
  6. Grazie dei consigli Daniele, alla prima occasione di certo non mancherò, a Wolinski!

    RispondiElimina