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martedì 13 gennaio 2015

Launegild 2013 Chardonnay, Colline Pescaresi IGT, De Fermo

di Niccolò Desenzani



Più che il vitigno potè il terroir.
Ma non solo, è anche questione di stile. Per me la vinificazione è azzeccatissima. Lascia un che di fermentativo irrisolto. La tensione e il movimento. Danza nel bicchiere.
Sarà chardo o trebbiano ;) buono buono comunque, beva sfrenata.
Mobile evolutivo diviene via via più definito, balsamico e insieme morbido. Acidità in sviluppo.
Chi cerca il riconoscimento del vitigno rimarrà probabilmente deluso.
Non c'è nulla dello stereotipo.
Ho pescato nella memoria uno chardo che forse aveva qualcosa in comune con questo: il Coufe chien del Domaine du perron. Ma con più sostanza in questo caso.
Per dire che non è un caso di mascheramento del vitigno, di appiattimento del gusto dovuto al metodo di vinificazione. Piuttosto, finalmente, sono vini che si spogliano, e mostrano le loro nudità con disinvoltura.
Abituati alle divise, molto ben riconoscibili, per un attimo dobbiamo ricalibrare il nostro spirito di osservazione e reimparare a riconoscere.
Avrei bisogno di berne ancora.
Per studio, naturalmente!

5 commenti:

  1. Più grafica Pully Fumè, io direi!
    Con la necessità di tempo per armonizzarsi prima della bevuta, che non è scattantisima ma intrigante nella sua grassa ricchezza gusto-olfattiva...
    Vino che ti schernisce in alcuni passaggi ma che forse necessità di step scadenzati nel tempo per capirne usi e costumi e soprattutto potenzialità!

    Claudio Tenuta

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    1. Sono d'accordo che ci vuole un po' di tempo, ma poi il vino esplode. Recupera su tutti i fronti e l'acidità, come ho scritto, si sviluppa. Il suo relativo disordine per me non solo è intrigante, ma lo definisce come bel vino. E qui vedo la sua nudità, più sfaccettata di un vestito sartoriale, cui siamo più avvezzi, parlando di chardonnay.

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  2. D'accordo con te e incuriosito nel capirne l'evoluzione di chardonnay nudo e dal sangue abruzzese!

    Claudio T.

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  3. Gran bel bianco, assaggiato a Fornovo, mi ha sorpreso per la sua eleganza, e, quando si parla di vini italiani non amo berne ottenuti da vitigni internazionali.

    Cristian Di Camillo

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