Sophie e Lilian Bauchet sono una giovane coppia, genitori di 3
figli, che dal 2007 si sono instaurati a Fleurie, nel Beaujolais.
Prima di allora vivevano lontani dal mondo del vino.
Da subito hanno adottato metodi biologici in vigna e i primi anni, racconta Sophie, sono stati durissimi. Disintossicare i vigneti dalla dipendenza della chimica non è stata cosa semplice.
Nel 2011 hanno ottenuto la certificazione biologica e il 2012 è l'annata che vede i loro primi "veri" vini naturali.
Tale affermazione mi disorienta quindi cerco di approfondire e pronta è la risposta di Madame Bauchet : "Si perché nell'annata 2011 abbiamo aggiunto 2 mg/l di solfiti". Credo che in Francia siano più talebani di noi rispetto al significato delle parole...
Prima di allora vivevano lontani dal mondo del vino.
Da subito hanno adottato metodi biologici in vigna e i primi anni, racconta Sophie, sono stati durissimi. Disintossicare i vigneti dalla dipendenza della chimica non è stata cosa semplice.
Nel 2011 hanno ottenuto la certificazione biologica e il 2012 è l'annata che vede i loro primi "veri" vini naturali.
Tale affermazione mi disorienta quindi cerco di approfondire e pronta è la risposta di Madame Bauchet : "Si perché nell'annata 2011 abbiamo aggiunto 2 mg/l di solfiti". Credo che in Francia siano più talebani di noi rispetto al significato delle parole...
Un altro ostacolo si è presentato sul mercato: Sophie lamenta che in Beaujolais il prezzo medio di vendita del vino alla GDO si aggira intorno ai 4 euro, un’inezia rispetto ai 12-16 delle sue bottiglie per cui bisognava orientarsi verso altre tipologie di consumatori. E alla fine la caparbietà è stata premiata tanto che il loro Fleurie 2012 è già esaurito da un po’.
I vini fanno macerazione semi-carbonica prima di essere pressati (alcuni) sotto
un vecchio torchio verticale che rende il lavoro più lungo e faticoso ma meno
aggressivo sui grappoli rispetto ai più moderni torchi meccanici orizzontali.
I loro vini sono freschi e succosi, con una nota fruttata decisa al naso corrisposta poi anche all’assaggio. Più complesso il Fleurie, più immediato e beverino Les chemins de traverse* . Entrambi un filo rustici e, presumibilmente, con tanta vita davanti. L’annata 2013 vedrà in bottiglia anche l’Herbe Folle, un assemblaggio di diverse annate e diverse parcelle.
I loro vini sono freschi e succosi, con una nota fruttata decisa al naso corrisposta poi anche all’assaggio. Più complesso il Fleurie, più immediato e beverino Les chemins de traverse* . Entrambi un filo rustici e, presumibilmente, con tanta vita davanti. L’annata 2013 vedrà in bottiglia anche l’Herbe Folle, un assemblaggio di diverse annate e diverse parcelle.
* La scelta del nome di questa cuvée deriva dal fatto che "esce dei
sentieri battuti" rispetto ai vini classici e convenzionali, e la
vinificazione è totalmente al naturale, senza nessuna aggiunta.
Fleurie, un cru che mi piace molto, urge una degustazione comparativa fra vari produttori!
RispondiElimina