L'incantevole e poetica fioritura d'aprile è celebrata in Giappone con "La Festa dei Ciliegi" (in giapponese Hanami): sotto
gli alberi in fiore, nei parchi cittadini, riuniti con la famiglia e con
gli amici, i giapponesi godono della magnifica pioggia dei petali rosa (ciliegi da fiore) ;
la festa dura per tutti i giorni in cui la fioritura è al suo massimo
splendore, un tempo brevissimo, soltanto uno o due giorni.
Il fiore del ciliegio (Sakura) rappresenta l'anima del
Giappone, il simbolo della fragilità, ma anche della bellezza
dell'esistenza.
Ne ho goduto anch'io in Sicilia, i ciliegi da frutto che ho la fortuna di contemplare hanno avuto una ricchissima fioritura candida e hanno mantenuto la promessa di un eccezionale raccolto.
DalPrunus avium si ottengono le specie DOLCI: Burlat, Moreau, Giorgia, Van, Durone, Nero, Ferrovia e Lapinis;
mentre dal Prunus cerasus le ACIDE: marasche, amarene e
visciole, (cito la celeberrima crostata di ricotta e visciole
dell'antico forno Boccione, nel ghetto ebraico di Roma, nessuna
particolare insegna, ma si distingue facilmente dalla coda...).
Contiene l'80% di acqua, pochi zuccheri, tra cui il più rappresentativo è il levulosio, può quindi essere consumata anche dai diabetici.
Le kcal non superano le 40 per 100 g di parte edibile, è presente
una piccola percentuale di proteine, fibre, potassio, fosforo, calcio,
magnesio e ferro. Vitamina C, carotenoidi, e flavonoidi vasoprotettori.
La ciliegia ha proprietà depurative, diuretiche e lassative, la melatonina presente favorisce il sonno.
Anche il decotto dei piccioli ha proprietà diuretiche.
Oltre al consumo fresco, le ciliegia ha molti impieghi nel campo dolciario:
confetture, sciroppi, canditi, salse, sorbetti, chutney, mostarde, liquori e
distillati ( maraschino, ratafià, kirsch, cherry brandy), crumble,
crostate, semifreddi e clafoutis.
Abbino spesso le ciliegie al foie gras, tonno, ricciola e sgombro.
Acquisto
Abbino spesso le ciliegie al foie gras, tonno, ricciola e sgombro.
Acquisto
I frutti devono apparire sodi e lucidi, senza ammaccature, il picciolo verde e adeso al frutto.
Temono l'umidità del frigorifero, vanno conservati protetti de
carta assorbente in un sacchetto per alimenti aperto alla sommità, e
consumati entro 2-3 giorni.
C'è una delizia particolare che amo regalare e condividere con gli amici più cari, per Voi c'è anche la ricetta:
La pasticceria è la mia vocazione e ciò che più amo preparare sono i macarons.
Questa versione li vede protagonisti come dessert, farciti di Namelaka montata al tè verde Matcha, le cui note tanniche e acidule, lontanamente esperidate, enfatizzano l'aromaticità della ciliegia.
La Namelaka è una mia ossessione, letteralmente "crema cremosa", una consistenza sensuale che supera la mousse o la ganache: eterea se montata, fondente al palato gustata al cucchiaio.
Si presta ad essere modellata e la trovo infinitamente versatile.
La versione originale è stata messa a punto da un pastry chef giapponese della prestigiosa scuola Valrhona, di cui non conosco ancora l'identità.
Ho avuto modo di sperimentarla al cioccolato bianco, fondente, al Dulcey Valrhona, e ho in mente una variazione al sesamo nero.
Segnalo l'interpretazione magistrale di Fiordifrolla ricca di vibranti accenti e preziosi stimoli sensoriali.
Può sembrare una creazione elaborata, ma prevede solo due preparazioni, che si possono anche anticipare al giorno prima di montare il dolce.
Utensili necessari:
Ciotola a bordi alti
Fruste elettriche o planetaria
Mixer
Setaccio
Spatola
Sac à poche
Placche da forno
Carta forno
Frullatore ad immersione
Note
P.S. Pronta a rispondere a tutte le vostre domande sui Macarons! ;D
Rossana
C'è una delizia particolare che amo regalare e condividere con gli amici più cari, per Voi c'è anche la ricetta:
Macarons alla Namelaka Matcha e ciliegie
La pasticceria è la mia vocazione e ciò che più amo preparare sono i macarons.
Questa versione li vede protagonisti come dessert, farciti di Namelaka montata al tè verde Matcha, le cui note tanniche e acidule, lontanamente esperidate, enfatizzano l'aromaticità della ciliegia.
La Namelaka è una mia ossessione, letteralmente "crema cremosa", una consistenza sensuale che supera la mousse o la ganache: eterea se montata, fondente al palato gustata al cucchiaio.
Si presta ad essere modellata e la trovo infinitamente versatile.
La versione originale è stata messa a punto da un pastry chef giapponese della prestigiosa scuola Valrhona, di cui non conosco ancora l'identità.
Ho avuto modo di sperimentarla al cioccolato bianco, fondente, al Dulcey Valrhona, e ho in mente una variazione al sesamo nero.
Segnalo l'interpretazione magistrale di Fiordifrolla ricca di vibranti accenti e preziosi stimoli sensoriali.
Può sembrare una creazione elaborata, ma prevede solo due preparazioni, che si possono anche anticipare al giorno prima di montare il dolce.
Utensili necessari:
Ciotola a bordi alti
Fruste elettriche o planetaria
Mixer
Setaccio
Spatola
Sac à poche
Placche da forno
Carta forno
Frullatore ad immersione
Macarons
100 g di albumi
100 g di farina di mandorla
200 g di zucchero a velo
Un pizzico di cremor tartaro
10 g di zucchero semolato
Nel mixer frullare ad impulsi farina di mandorla e zucchero a velo, per pochi secondi, per non surriscaldare le polveri.
Setacciare.
Iniziare a montare gli albumi, aumentando la velocità e aggiungendo il cremor tartaro e lo zucchero semolato quando avranno assunto una consistenza spumosa.
Con una spatola amalgamare le polveri agli albumi in tre riprese.
Questa è la fase più importante, il macaronage, l’impasto dovrà avere la consistenza di “magma”, cadere a nastro dalla spatola.
(Video su Vine @LaViolettaCandita).
Se si spatola poco si otterrà qualcosa di simile a delle meringhe, se si
esagera la massa assumerà una consistenza troppo liquida, non più
utilizzabile.
La giusta consistenza permette all’impasto di autolivellarsi.
Pochage: con una sac à poche, con bocchetta liscia nº1, formare i
macarons su carta forno, con cui avrete rivestito una placca da forno.
Potete aiutarvi disegnando delle circonferenze del diametro scelto su un secondo foglio di carta forno, da interporre tra la teglia e il foglio dei macarons, da sfilare dopo averli formati.
Per questa dose serviranno 2 placche.
Li ho ideati come dessert individuale, preferendo un diametro di 7 cm.
Croûtage: battere le placche sul piano di lavoro e lasciare che la
superficie si asciughi parzialmente, da lucidi diventeranno opachi,
toccandoli con le dita non saranno appiccicosi. Sarà necessaria circa
un’ora.
Infornare nella parte bassa del forno, preriscaldato a 140°C, modalità ventilata, per circa 12 min.
Il tempo varia in base al diametro.
Dopo circa 4 min inizierà a formarsi la collerette, il classico merlettino di base.
Per velocizzare i tempi, è possibile infornare direttamente a forno
spento, appena formati, impostando la temperatura a 50°C per 20 min, poi
a 140°C per 10 min.
I macarons sono pronti quando si staccano perfettamente dalla carta forno.
Lasciare raffreddare mezz’ora prima di farcire.
Per farcire:
300 g di ciliegie denocciolate e intere per decorare
Namelaka montata al tè verde Matcha
100 ml di latte fresco intero
5 g di glucosio
5 g di gelatina in fogli
125 g di cioccolato al tè verde Matcha
(sostituibile con 120 g di cioccolato bianco e 10 g di tè verde Matcha in polvere)
200 ml di panna fresca
Mettere a bagno la gelatina in acqua fredda per 10 min.
Tritare il cioccolato.
Portare dolcemente a bollore latte e glucosio, aggiungere la gelatina e mescolare, fuori dal fuoco emulsionare il cioccolato con il frullatore ad immersione, versando a filo la panna, evitando di incorporare aria.
Lasciar riposare in frigo almeno 6 ore.
La Namelaka raffreddando gelificherà.
Montare con le fruste elettriche per circa 5 min,
inserire la massa in una sac à poche, formare dei ciuffetti su metà
gusci,
disporre le ciliegie denocciolate, accoppiarli con i rimanenti gusci su cui avrete deposto un ciuffo di Namelaka e riporre in frigo fino al momento di servire.
Il riposo è fondamentale.
Permette ai gusci di ammorbidirsi e di fondersi all’assaggio.
Note
- Senza frutta fresca i macarons possono essere conservati 2 giorni in frigo, o surgelati.
- Dalla qualità della farina di frutta secca e dagli albumi dipende la riuscita.
- Gli albumi devono essere a temperatura ambiente e le uova utilizzate devono essere state deposte da almeno 3 giorni.
- Non uso coloranti, se volete sceglieteli idrosolubili, consiglio il tè Matcha per ottenere un magnifico verde.
- Il forno deve essere necessariamente ventilato, va bene anche un fornetto piccolo. La temperatura va messa a punto: non devono dorare.
P.S. Pronta a rispondere a tutte le vostre domande sui Macarons! ;D
Rossana
Rossana, sono molto attento ai valori nutrizionali degli alimenti.
RispondiEliminaPer uno come me, che pratica molto sport, (non bevo solo vino) :-) è importante nutrirsi in maniera adeguata prima di un'intensa attività fisica.
Non sono però mai stato troppo convinto delle ciliegie viste in questa ottica: mi hanno sempre - diciamo - appesantito. Noto però ora che contengono sostanze molto importanti ed utili.
Proverò a rivalutarle!
Prova a consumarle come spuntino, lontano dai pasti, magari dopo l'attività sportiva.
RispondiEliminaIl pH necessario alla digestione della frutta è differente rispetto a quello degli altri alimenti, per questo motivo la frutta generalmente appesantisce.
Continua a consumarle, stai facendo il pieno di sostanze pro-tintarella ;D
Grazie Riccardo!
Attività sportiva a parte, ne divoro in quantità industriali. Sono pronto a sfidare il sole della Sicilia :-)
EliminaDevo però chiedere a chi di dovere di prepararmi questi Macarons, per provare l'abbinamento.
"Chi di dovere" come sempre, ti sorprenderà con la propria fantastica interpretazione...
EliminaIl punto più bello è quello in cui dici "Può sembrare una creazione elaborata...". Io mi sono fermato a "cremor tartaro"!!!!
RispondiEliminaGià ne sto mangiando molte, visto che le mie tre bimbe ne vanno pazze, ma se possibile aumenterò ulteriormente la dose. Però le preparo un po' più semplici:
Ciotola con H2O, versare ciliege. Pescare a volontà!
Vorrei averti come vicina di casa per fare da cavia.
Buona giornata.
ops! cilieg-i-e
Eliminalo conosci bene il cremor tartaro, è solo un sale di potassio dell'acido tartarico, naturalmente presente nell'uva e nel vino ;D
Eliminain presenza di acqua, insieme al bicarbonato, sviluppa CO2, per questo si utilizza come lievito chimico.
Nel caso dei macarons serve a stabilizzare le proteine dell'albume, sostituibile con due goccioline di limone.
L'uso migliore delle ciliegie lo fate voi!
Allora ti aggiungo alla lista dei miei degustatori ufficiali!
Però dovresti tentare almeno... ;D
L'immagine della fragilità e della bellezza dei fiori dei ciliegi...ah l'essenza naturale che pervade il mondo attorno, tesa sempre a comunicare con noi ogni colta che le porgiamo la nostra attenzione. Molto zen anche i macarons, grazie Rossana
RispondiEliminaGrazie a Te Vittorio,
Eliminacon la tua poesia hai colto l'atmosfera che volevo trasmettere ;D
Sono tornata spesso nei giorni della fioritura a godermi quel paesaggio incantato, poetico emblema della fragilità dell'esistenza.