Cipria al ribes. Fruttini selvatici acidi. Erbe montane, terriccio. Legno di pino da baita. Bon bon non saprei dire di cosa esattamente. Gelé di frutta.
In bocca polvere e fruttini, forte acidità non tamponata, ma quasi sovrastata, dalla sapidità. Bucce spesse. Pepatura mentolata, che quasi infuoca congela la lingua. Sorso letteralmente carnoso. Austerità che seduce. Nessuno sconto, nessuna ruffianeria, ma irresistibile, devastante, buonissimo!
Cerco di descrivere in sintesi questo sorso (usando i verbi): lo annusi ed è penetrante, intenso, dritto alla sensibilità delle nari. In bocca esplode altrettanto: la lingua viene invasa dal balsamo mentolato, l'acido e il sale ti si attaccano alle mucose, e non ti resta che spremere l'acino forte sul palato e deglutire, rendendo così partecipi faringe e gola di tanta sostanziosa bontà.
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