E’
un vino che potrebbe entrare, forse, nella rubrica #vinivecchi.
Di
sicuro può essere una continuazione ideale della “ode al vermentino” di Niccolò
Desenzani.
Questo
è Vermentino del sud della Corsica dove un pochino la terra si spiana e al
granito si aggiunge il biancore del calcare e il maestrale si distende leggermente.
E’
fuori di dubbio che il Vermentino ami queste terre rocciose e ventose a due
passi dal mare col cielo limpido e una insolazione impietosa.
Sopravvivenza
vegetale.
Io
nel duemila ero giovane ed inesperto e
avevo selezionato il prodotto armato della Guide Hachette des Vins.
Il
Domaine Tanella aveva a quel tempo un punto vendita, come se ne trovavano molti
allora e forse anche adesso, ai lati polverosi delle statali Corse.
Poco
più che delle capanne in legno e canniccio al centro di spiazzi pietrosi e vagamente
desolati.
Prodotti
Corsi in vendita tra cui un Lonzu (filetto di maiale speziato) e una Coppa da
lacrime.
Ne
presi alcune bottiglie e alcuni Lonzu.
Di
quelle bevute prima non ho memoria e mi piace pensare che ciò sia dovuto al
fatto che nella prima fase della loro vita non abbiano espresso il carattere
che è venuto fuori dopo tredici anni dalla vendemmia (n realtà ho anche altre
ipotesi ma le taccio per non rinfocolare polemiche).
Dopo
tredici anni il colore da chiaro con del verdino è diventato giallo leggermente
dorato e si capisce dal brillio dei riflessi che l’acidità è ancora impetuosa.
Nessun
cedimento a dolci derive ossidative.
Nessuna
surmaturazione alla vendemmia.
Il
limone che cita Niccolò nel suo post è diventato cedro e foglia d’arancio, zenzero.
I
profumi sono di pietre e lana bagnata e un piccolo accenno di caramello
(traccia, forse, dell’amaro tipico del vitigno).
Impetuosi.
Freschezza
incredibile per nulla mediata da eccessi di grassezze.
Sensazioni
salate.
Non
speravo che fosse ancora così buono, l’avevo tenuto perché il 1999 era un anno
particolare della mia vita e ne era diventato simbolo.
Oggi
sono pentito di averlo aperto, potevo aspettare alcuni anni, senza dubbio.
Bonne
degustation
Luigi
Poscritto
Volevo
scrivere che assomigliava ad un ottimo riesling, poi mi sono detto che è un
ottimo Vermentino.
1) hai fatto bene a non scrivere "assomiglia", il vermentino ha pari dignità ad altre più famose uve e ha una sua profonda e sottile "personalità" (dico questo dopo aver assaggiato quello di Dettori)
RispondiElimina2)hai fatto male ad aprirla senza di me :)
3)vorrei conoscere le tue altre ipotesi
4)per caso ne hai un'altra in cantina?
1) ci ho pensato un secondo e poi ho deciso che ogni paragone era inutile.
Elimina2) ti ho chiamato ma non rispondevi al telefono ;)
3) ....poi a voce
4) era l'ultima e la tenevo lì sola da dieci anni
La Corsica, Luigi, è sempre quella. La valle di Figari è sempre mozzafiato e ancora trovi il Lonzu e la Coppa ai bordi della strada, e se la stagione è giusta anche lo squisito brocciu, venduto ancora tiepido. Tutto ora costa molto di più, purtroppo!
RispondiEliminaMa resta uno dei posti dove mi piacerebbe fare il vino se decidessi di farlo.
Per rimembrare l'Île de Beauté ti aspetto per il Tarra d'Orasi bianco di Canarelli.
Figari, naturalmente!
verrei anche io :)
EliminaÇa va sans dire!
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