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lunedì 22 ottobre 2012

Corre lunga la strada a Cornapò fra filari di grignolino. Ristorante Bandini di Tirebouchon




Corre lunga la strada a Cornapò fra filari di grignolino, prati e alberi dai colori autunnali, quasi non ti accorgi del Ristorante Bandini, se ne sta lì silenzioso.
Quasi anonimo all'esterno, invece è uno dei sacri templi della cucina monferrina.
Entri ed è luce, una strana ed affascinante lampada vintage ad illuminare la sala, quasi un totem, quadri e stampe fine anni ottanta alle pareti, tavoli ampli e rotondi, belle tovaglie e ceramiche, non ti sembra di essere in campagna ma in una sorta di "non luogo".
Antonello Bera si muove in sala con professionalità da stella Michelin, ha l'umiltà di ascoltare e assecondare le tue scelte, con un pizzico di basso-profilo sul versante vini, nonostante sia un grandissimo intenditore (anni fa lo incontrai su un treno diretto ad uno dei primi meeting di Tigullio Vino, roba esoterica) e questo lo comprendi quando vedi sulla carta i vini dell'andaluso Barranco Oscuro fra cui il Brut Nature, bollicina da svenire, ed io svenni.


Al Bandini si mangiano salame cotto e crudo a km.0 (vengono dal vicino giornali-tabacchi-commestibili con macelleria) accompagnati da una cognà da lode, vitello tonnato da applausi, tajarin fatti in casa e agnolotti al sugo d'arrosto (qui preferirei un sugo più bianco), funghi porcini cucinati perfettamente e dolci che conquistano tutti i cuori, soprattutto quelli delle donne.
Lo chef, Massimo Rivetti, sta sempre chiuso in cucina, chino sui fornelli, è raro vederlo in giro per la sala, io una volta lo intravidi di sfuggita che trasportava una cassa di funghi a fine pranzo, ma un giorno giuro, oso e vado a stringergli la mano, mano di grande cuoco.
Al Bandini ci sono stato una prima volta con gli amici gourmet Luigi Fracchia e Niccolò Desenzani, ma poi ci son tornato per vedere se tutto era vero, se quella prima volta che mi innamorai non fosse stato solo il calore dell'emozione, beh era tutto vero, anzi di più.
Se non mi credete, credete almeno alla bottiglia di Gueuze Bio di Cantillon che sta in bella mostra all'entrata, dice più una bottiglia di lambic di mille parole.
Tirebouchon

Ristorante Bandini, frazione Cornapò, Portacomaro (AT)
chiuso lunedì, tel. 0141-299252 
dal 2002 con Antonello Bera in sala e Massimo Rivetti in cucina

3 commenti:

  1. Confermo tutto, e vorrei ritornarci!
    Marco

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  2. Beh ..per essere conquistta dai dolci.. mi toccherà inerpicarmi e perdermi tra le strade monferrine seguendo le briciole ..lasciate da ..pollicino Tirebouchon..
    Che dire? Il post intriga, il luogo deve essere molto "finisterre", ver very piemontiis..di quelli che "con quella faccia un po' cosi' con l'espressione un po' cosi'" son sempre un po' diffidenti,un po' "mmm che posto.". alla fine sarà la luce vintage e il profumo di sapori perduti che mi guideranno verso l'entrata ..
    Prima o poi.

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    Risposte
    1. sì un luogo "finisterre",un ristorante che non ti aspetti dall'esterno e sappi che hanno i vini di Nadia Verrua

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