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venerdì 29 giugno 2012

il mio lambrusco 09 e il mio barbera 08, Camillo Donati


Il mio Lambrusco 09 e il mio Barbera 08 di Camillo Donati.
Un sentimento di attrazione e repulsione mi coglieva con i vini di Camilo Donati.
Bevuti ma mai veramente piaciuti.
Al punto che ne avevo abbandonati alcuni in cantina.
Ebbene li ho rispolverati per portarli ad una cena con amici (non  fate gli ipocriti lo so che anche voi portate in dono le bottiglie che non vi piacciono o vi hanno deluso, mica portate le vostre chicche!).
A cena iniziata, l’amico Fabrizio stappa il Lambrusco e, come tutte le bottiglie in mio possesso, non spumeggia, neanche un po’.
Deluso lo assaggio e cambio idea subito.
Buono anzi direi buonissimo, complesso e profumatissimo che si allarga e distende nel bicchiere, inondadoci di mentuccie, timo e altre fruttosità e terrosità.
Tannino educato e forse leggero residuo zuccherino.
Barcollo.



Aprono la Barbera, questa spumeggia
Affogato all’amarena, golosissimo, inebriante con la spuma che invoglia e titilla.
Un attentato alla morigeratezza va giù glu glu e chi si ferma più.
Anche lei muta nel bicchiere come a farci notare che le era troppo stretto il mondo nella bottiglia.
Ritornano mentuccie e erbe odorose e la terra che galleggiano placide in un limbo fruttoso e latteo.
Bevevo, sorridevo e pensavo che non mi erano piaciuti perché non ero ancora pronto per berli (e loro non erano pronti a incontrarmi) e il destino ha voluto che le nostre strade corressero veloci, parallele per lungo tempo sino all’incontro inevitabile ma procrastinato lungamente, una sera, con amici, pizze e chiacchiere (quelle sempre troppe e a vanvera) in riva al Po.  
Bonne degustation


Luigi

Fabrizio Gallino, Gilberto Grigliatti, Vittorio Rusinà i miei compagni di merenda da Pomodoro e Basilico.

Vini sostanziosi per dirla alla Niccolò Desenzani.
Ho pensato che forse sia doveroso segnalare il costo dei vini che si aggira intorno ai 6,50 euro centesimo più centesimo meno.

10 commenti:

  1. E' falso che quando ti trovi con gli amici porti le bottiglie che non ti piacciono, al massimo porti quelle che costano di meno :)
    Camillo Donati e i suoi vini sono la conferma che per bere bene e "naturale" non bisogna spendere grandi cifre.

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    1. Infatti porto sempre quelle che voglio assaggiare e ritengo che possano regalare emozioni, ma con Camillo Donati avevo veramente sospeso il giudizio e le ho portate proprio per condividerle e rivalutarle.
      Ah raramente guardo il prezzo quando porto qualcosa credo sia una variabile ormai trascurabile.

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  2. Luigi, Vittorio, Il lambrusco di Donati è buono, ma a mio avviso, la barbera è di una bontà e piacevolezza da bersela a collo. Per me è il suo rosso migliore!

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    1. Lo penso anch'io dopo questo assaggio e rientra di diritto nei #vinicolki sottogruppo #barberaesoterica.

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  3. Interessanti le tue righe sul lambrusco, invitano ad un riassaggio (il 2009 rientra in quella brutta categoria dei vini "sbagliati", nel caso specifico la rifermentazione in bottiglia non è mai partita). Rimedierò quanto prima, giù in cantina ne ho due.

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  4. Io sinora ho bevuto il lambrusco e ovidio 2009 e il pinot bianco 2006 ed effettivamente non ho mai scorto alcuna spuma. Il pinot bianco mi aveva un po' sconvolto all'inizio, soprattutto per gli odori; in seguito sono riuscito ad apprezzarlo, sebbene non mi abbia entusiasmato. L'ovidio mi è sembrato un succo di frutta iperconcentrato, mentre il lambrusco mi è piaciuto molto anche se è decisamente diverso dal classico lambrusco che si trova ovunque.
    Barbera, cabernet e merlot 2009, sauvignon 2008 e trebbiano 2010 sono in attesa d'apertura in cantina, sperando prima o poi di intravedere qualche minuscola bollicina.

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  5. Ritenete giusto che il consumatore debba affidarsi a questa lotteria, percui acquistando una bottiglia mediocre oggi, forse, in un caso su dieci, tra tre anni si sarà trasformata in un buon vino? Ritenete professionale per un produttore fare un ottimo vino una volta su dieci, (il resto volatili e puzze) e per di più in un processo assolutamente casuale, in cui egli non determina quale sarà il risultato finale? Non succede ciò anche a chi si fà da sè il vino in casa, senza avere tecnica e conoscenze adeguate? Non credete, come lo credo io, che ciò non è ne professionalità nel lavoro, nè vinificazione naturale?

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    1. Ci ho pensato molto prima di rispondere perchè la questione che sollevi è molto sentita. Però permettimi di aggiungere che il tuo intervento è un po' standard (sei uno scettico dei vini naturali e usi il grimaldello delle puzze per gettare una cattiva ombra su quei vini, stratagemma retorico di cui , devo ammettere, ne ho piene le tasche perchè non porta a nulla se non alla opposizione irriducibile).
      Per ciò che riguarda l'allocazione delle risorse, io mi giocherei 6,00 euro su un vino di Donati, senza indugio e senza alcun rammarico. Ieri ho gettato al vento 25,00 euro per un vino preciso preciso tecnico tecnico senza errori e con costanza produttiva qualitativa che era praticamente imbevibile a causa del legno. Chi mi rifonde del danno? Ah tu potresti dirmi: "sei così asfaltato dai sentori dei vini naturali che non riconosci i buoni profumi di resina nobile!".
      E io ti risponderei: "sei così terrorizzato dallo scoprire un brettanomices o un profumo che non rientra nella tavolozza dei manuali che non sai apprezzare i vini naturali".
      Voilà il gioco è fatto, pari e patta.
      Vediamo, invece di scornarci l'un l'altro, di crescere e trovare il buono nelle cose che l'altro dice.

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  6. Sei completamente fuori strada...La questione non è vini naturali sì/vini naturali no, ma bensi vini naturali buoni perchè frutto di uve sane, terre vocate, capacità e professionalità nel lavoro in vigna e cantina oppure improvvisazione, mancanza di professionalità che come esito non può che avere esiti incerti. Il movimento dei Vini Naturali è cresciuto, sono cresciuti ( anche professionalmente) i produttori, sono cresciuti i consumatori. Quest'ultimi non accettano più vini difettosi. Negli ultimi due post hai mostrato due vini mutevoli nel tempo, il primo improvvisato e dagli esiti incerti, il secondo comunque buono, corretto, espressione di un lavoro coerente. Per il bene dei Vini Naturali, credo bisogna iniziare a fare queste distinzioni.

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  7. sono un giovane di 20 anni, poco esperto di vino ma in casa mia non si parla d'altro. a mio padre piacciono i vini locali (siamo emiliani)e cercando un buon lambrusco sono capitato qui. avete un consiglio da darmi per fargli un regalino? un pensiero.. io so che è buono il cà del lupo Ferrarini che ho trovato anche online sull' ecommerce ferrarini www.ferrarinishop.it ma mai assaggiato.. ho cercato info a riguardo ma ho trovato solo un racconto sul social storify ma l'enologo ferrarini non parla proprio di quel vino.. (http://storify.com/FerrariniSocial/tre-giorni-di-lambrusco)..potete darmi una mano? grazie!! matteo

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