Con un aspetto da vino per autoconsumo e venduto solamente all’osteria di paese e, forse, a qualche fortunato visitatore in cantina.
Quindi
intrigantissimo per me che adoro l’estetica Wabi-sabi.
Il
vino in questione mi è stato regalato dai ragazzi del Ristorante Bandini di Portacomaro
(l’osteria di paese, appunto, vicinissima a Cascina Tavijn).
E
qui devo fare un inciso:
chiunque
si trovasse ad Asti, consiglio una deviazione a Portacomaro per un pranzo o cena
chez Bandini, si mangia molto bene, con mano gentile ma ferma trasformano
materie prima stratosferiche.
Per
il vostro godimento.
Ho
mangiato gli agnolotti monferrini più buoni degli ultimi anni e delle carni sia
crude sia cotte spettacolari (un tempo questa zona del Monferrato era famosa
per la qualità delle carni, ahimè un tempo…ora è le deluge), acciughe al verde
da commozione.
Carta
dei vini molto interessante e con proposte di vini del nord monferrato
(Rive Gauche del Tanaro) molto
intriganti.
Come
sia andata non ricordo più, insomma acquisto un paio di bottiglie dopo il
pranzo e mi ritrovo in mano questa bottiglia come bonus.
La
metto in frigo (non so se ho fatto bene) ero ossessionato dal fatto che senza
solforosa fosse più fragile.
E
poi il caso ha voluto che aspettassi due mesi prima di berla e nella testa
avevo le parole di Pietro Vergano che mi dicevano bevilo, bevilo subito, non
aspettare.
Tlac
aperta con semplicità e leggero suono metallico.
Ha
un bel color rubino e soprattutto una brillantezza e dei riflessi vividi molto
belli.
Profumi
pulitissimi e intensi, molto grignoleggianti.
Pepe
e melograno e leggero vegetale (come quello delle pellicine del frutto) e altre
dolcezze fruttate e io ci sento sempre un che di garofano o viola.
Grigna
sulle mucose (una sorta di tannicità pepato-vegetale-amarostica molto tipica
del grignolino e direi molto sfiziosa).
E
rilascia tutto il pepe, le spezie e il melograno con decisione.
Un
concentrato di speziatura, frutto, tannino, linfa, acidità, lieve dolcezza che
è un unicum di grande eleganza e bevibilità.
L’assenza
di solfiti aggiunti non mi pare abbia pregiudicato la freschezza e la vivacità
espressiva del vino.
Glu
glu va giu.
Bonne
degustation
Luigi
Attezione
è un vin de soif che può dare assoif-azione.
E
non dite che non siete stati avvertiti!
Non fatevi mancare il Ruchè e
la Barbera.
Non concedi neppure una possibilità a Moncalvo per le carni bovine e a Calliano per quelle... d'asino? Credo comunque che farò in settimana una "gita" a Scurzolengo. Dal ruchè alle bollicine rosse di Vittorio alle tue assoifazioni, la voglia cresce. E la strada è veramente poca...
RispondiEliminaSi certo, però non ci sono più i piccoli allevatori (allevamento di qualità diffuso, invece di quelli ad alta densità ) che rifornivano le macellerie di carni prelibate.
EliminaFai un salto da Nadia e non dimenticare nè il Ruchè nè le Barbera il 09 è forse in trasformazione da frutto a 3° la 07 superiore è fenomenale (per me ovviamente) e Nadia è una persona di una gentilezza d'antan.
Tocca assaggiarlo al più presto, mi manca :)
RispondiEliminaBello Luigi, mi hai fatto venir voglia di assaggiarlo.
RispondiEliminaDalle mie parti si fatica a trovare anche qualche bel grignolino.
Ho assaggiato qualcosa di loro a Fornovo, ma parecchi anni fà.
Se non ricordo male, avevano un Ruchè molto importante, forse affinato in botte, che era veramente buonissimo.
Tu che li conosci, ne sai qualcosa ?
Ciao Daniele,
Eliminami sa che dobbiamo organizzare un serata Grignolino anche dalle tue parti, se tutto va bene dovrebbe essercene una a Viareggio a Settembre (anche se Vittorio alias Tirebouchon mi faceva notare che la presenza di turiste sarà nettamente in flessione ;)).
Si Nadia Verrua fa anche un superlativo Ruchè (non so se in botte, lei fa tutto in cemento) e da quest'anno una Barbera rifermentata e naturalmente una Barbera Sup molto molto interessanti.
Grazie Luigi, ne approfitterò sicuramente alla prossima di Fornovo.
RispondiEliminaSe organizzate qualcosa sul grignolino, fammi sapere, sono vitigni che mi attirano.
Ciao.