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venerdì 12 aprile 2013

Rugoli Vecchie Vigne 2011, Garganega, Davide Spillare di N.Desenzani


Naso etereo e consistente mette insieme sottigliezza con zic di cera e aromi da infusioni con miele, tipici della macerazione, ma pure un certo fruttato.
In bocca è coerente, con acidità viva e rinfrescante, balsami, un bell'uso del legno e, benché più tendente verso gli idrocarburi (ancora appena accennati), evidenzia una carnosità da frutta.
Di mela e pera appena acerba.
L'alcool è ben presente, ma lavora in freschezza balsamica, evitando di appesantire.
Bella sapidità forse ascrivibile in parte ai terreni vulcanici.
Consistenza e un tannino filiforme completano il quadro di un vino di nervi e muscoli, cui non manca quel giusto di ciccia per appagare anche il lato più ruffiano.
Bel fondo spesso di feccia e letteralmente masticabile.
Vino sfaccettato in equilibrio fra vinficazione in bianco e in orange, di bella beva.

9 commenti:

  1. Niccolò, sono molto curioso di sentire questa Garganega dalla breve macerazione.
    Quanti giorni resta sulle bucce?

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    1. Questa versione fa poca macerazione (1o 2 gg) il 2012 invece ha una macerazione più prolungata e l'assaggio che ne ho fatto a Villa Favorita del 12 mi ha un po' deluso perchè il vino mi sembrava avesse perso parecchia eleganza a favore della potenza e della estrazione.
      @Ric Credevo l'avessimo assaggiato era il produttore a fianco di Portinari di cui abbiamo provato tutto.

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    2. Luigi, di Portinari ricordo gli assaggi, mentre di Spillare ho come un vuoto. Voglio comunque assaggiare con calma entrambe le annate, per cogliere le differenze! Probabilmente la Garganega è un vitigno che soffre le lunghe macerazioni.
      Sono ottimi spunti per #macerati1

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  2. spillare lo inseguo da tempo e anche qui l'ho mancato... mentre portinari vi è piaciuto ? l'ho provato a fornovo e per me è stata rivelazione floreale ma piacevole il pietrobianco e il tai rosso l'ho preferito(...rumore di tuoni...)a quello di maule... ehm con questa mi sa che niccolo mi fa defollow

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    1. Okkio a sostenere che il Tai di Daniele è meglio di quello di Angiolino!
      Io stò scrivendo sorseggiando un calice di Tai rosso 2011 poi a cena magari apro il Sosan 2010, sono ecumenico, io!

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    2. Portinari mi è piaciuto molto a Villa Favorita. Ottimo poi anche il So San (vedi questo commento al post di Niccolò http://gliamicidelbar.blogspot.it/2013/04/tre-assaggi-extra-ordinari-di-ndesenzani.html?showComment=1364912437421 ). Assaggiato (a casa) poi anche Tai Rosso di altro produttore che non mi ha entusiasmato.

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  3. L'ammonimento con doppia k mi ha un po intimorito ;-)

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  4. bello questo confronto alievo (Daniele Portinari) vs maestro ... credo che sta volta l'alievo può aver battutto il maestro. ma è sempre molto soggettivo ;)

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  5. Scusate la mia prolungata assenza dai commenti a questo post. Rispondo oggi pur sapendo che il post di oggi è bellissimo e pochi vorranno ritornar a questo più modesto del venerdì. Ma i vostri commenti lo hanno valorizzato.
    Infatti avete toccato un tema a me molto caro, quello del "fare scuola". Non ho in mente altri in Italia che abbiano fatto scuola come Angiolino Maule, partendo da un'attitudine al far vino che mi ricorda la ricerca universitaria. E in quest'analogia con un ambito che conosco bene, so bene che il contributo del singolo può diventare grande quando venga condiviso e le scoperte messe a disposizione di nuove generazioni, in questo caso di vignaioli, che vogliano continuare a ricercare a partire dal lavoro fondamentale del "maestro".
    Forse è una prospettiva un po' iperbolica, la mia, ma di sicuro è molto grazie a Maule ed epigoni se oggi si parla di vini naturali in una prospettiva europea, di vitigni come la garganega e il tai rosso al pari dei più famosi, di Colli Berici, di suoli vulcanici, di noso2...
    Poi avete confrontato i vini. Giusto. In particolare il Tai Rosso. Ma cosa dire della Garganega?
    Alla prima rispondo per la mia esperienza sull'annata 2010. Il So San che ho bevuto era in forma smagliante e ne ho parlato. Il suo omologo di Portinari mi è piaciuto, ma non ho trovato la forza e la personalità del So San, neanche lontanamente. Tuttavia la variabilità da bottiglia a bottiglia di questi vini può secondo me facilmente cambiare i risultati di qualunque confronto. Ho raccolto più di una testimonianza su bottiglie del So San con qualche problema.
    Sulla Garganega, sempre 2010, ho di recente bevuto un Pico strabiliante (avrò avuto culo) e buonissimo. Sicuramente più eccezionale di questo buonissimo di Davide Spillare. In ogni caso rendiamoci conto che stiamo parlando di una zona particolare, di vini molto buoni e di vignaioli accomunati dal rispetto per il territorio e con metodi di lavoro condivisi.
    Questo è il bello, fanno sistema.

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