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venerdì 8 febbraio 2013

Il Boca "Le Piane" 2006 di Cristoph Kunzli di N.Desenzani






Il tannino di questo giovanissimo vino incide parecchio.
E si sa che vini del genere dovrebbero davvero esser bevuti da più vecchi.
Anche perché non solo il tannino è un po’ aggressivo, ma in bocca son vini molto delineati da giovani, che quasi non lascian trapelare riconoscimenti (in questo caso, invero, ci ho sentito un richiamo netto alla liquerizia).
Sembrano fatti apposta per lasciare che sia il tempo a disegnarne il profilo.
Il naso, grazie a una mano ferma ma non invasiva, un po’ oldstyle nel senso migliore, è invece già più facile. Con proto aromi che vanno dalla foglia di pomodoro al pepe, dal tabacco alla cola, dalla frutta scura all’incenso.
Ma tutto l’insieme, con una materia di estrema pulizia ed equilibrio, grande struttura e trama precisa, piacevolezza tattile evidente e freschezza rara, fa pensare che siamo di fronte a un cucciolo di vino che da grande sarà grande.
E io so.
Con certezza di chi ha avuto la fortuna di bere vini vecchi di queste parti.
Che continuerà a migliorare per cinquanta e più anni.
Senza cedimenti.
Lunga vita a questo Boca!
(Ma già adesso il metro di beva è il secchio)

7 commenti:

  1. Niccolò. Mi sa che hai ragione. Stesse impressioni ricavate da una recente degustazione. Il vino parlava sottovoce. Non si faceva sentire. E questo è un buon segno. E' segno di vino di territorio se vogliamo dare un senso a questa frase. I vini di territorio non hanno bisogno di mostrarti nulla; il naso potrebbe essere quasi muto, ma dare una sensazione di freschezza balsamica, alpestre. La bocca potrebbe esser coriacea, scontrosa, ma profonda per chi avesse voglia di ascoltare. Grande boccia.

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  2. Vino di 6 anni troppo giovane.
    Ma da quando è in vendita?
    Mi trovo spesso a pensare al senso della gioventù in un vino.
    Se è troppo giovane perchè è in vendita?
    E' l'acquirente che deve farlo invecchiare?
    Ops, quante domande e quanti dubbi!

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  3. @Roberto Certo non è facile da gestire la situazione. Ma è una tipicità di quella denominazione e di alcune limitrofe quella d'esser vini da invecchiamento. Se trovassimo un Boca di Kunzli già pronto dopo 6 anni forse dovremmo preoccuparci ;-) che abbia usato qualche trucco!
    Ma se è vero che può sembrare un po' paradossale comprare un vino solo all'inizio della sua parabola di sviluppo è anche vero che il discorso vale per molti grandi vini e che da sempre il compito del buon invecchiamento viene condiviso fra il produttore e il consumatore.
    In questo caso, come per i grandi Barolo o per il Montepulciano di Valentini o per un Taurasi o un Brunello di Biondi Santi etc. secondo me è giusto che il compito del produttore finisca quando può darti una bottiglia eccellente e pronta per invecchiare.
    Non a caso mi è cara la visione della bottiglia come tramite e non come fine del vino.
    D'altro canto se Kunzli o chi per lui mi vendesse solo bozze dai 12 - 15 anni in su probabilmente me le dovrebbe far pagare l'ira di dio.
    E tieni conto che, benché Kunzli sia un produttore giovanissimo, è anche uno che per scelta è partito sulle spalle di un gigante, di cui si è innamorato bevendone le vecchie etichette!

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  4. @Roberto il fatto che Nic definisca giovane un vino, questo vino non è una indicazione necessariamente negativa perchè è un prodotto che può attraversare i lustri senza battere ciglio (ho bevuto dei Lessona del 1861 e 1961).
    Però allo stesse tempo questi nebbioli di questi luoghi non sono mai imbevibili da giovani, anzi la loro caratteristica è una bevibilità spinta dall'acidità rinfrescante più che rallentata dalla rasposità tannica e dei profumi floreali deliziosi già in questa fase.
    Per cui Nic dice giovane perchè, forse , a lui piace di più il corredo dei terziari di questi vini che si esprimono solo nel tempo ma sono certo che non è sinonimo di una negatività.
    Il vero problema a mio avviso c'è con i bianchi quelli sì che arrivano sempre troppo presto sul mercato e la colpa è sia dei produttori sia dei consumatori, gli uni fanno volentieri cassa, gli altri bevono vini citrini, tutti uguali, che evidentemente piacciono.

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    1. Ottimo, mi è più chiara la definizione di vini giovani.

      Non conosco la denominazione quindi ne facevo un discorso generale.
      Se acquisto un vino e riesco ad assaporare i suoi sentori primari, in equilibrio con il resto, sono felice.
      Se poi invecchia bene mi gusto anche i terziari.
      Grazie

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    2. Infatti: se il "metro" del prezzo non fossero le decine d'euro, lo berrei a secchi sin da ora ;-)

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