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venerdì 10 aprile 2015

Hai assaggiato qualche novità interessante a Villa Favorita?

di Riccardo Avenia


E’ la classica domanda che mi viene fatta durante le fiere del vino. Anche quest’anno.
In questa edizione, tante belle conferme dai vini “amici”. Ma anche delusioni*. Dagli assaggi fatti, posso inoltre affermare che l’annata 2013, regalerà delle belle sorprese. La scoperta dell’acqua calda, insomma.

Ma la novità, quel vino sconosciuto che, tra i mille assaggi, riesce ad illuminarti, portandoti alle stelle e farti gridare: lo voglio! Non sempre capita.




In compagnia del mio socio Eugenio, mi aggiravo nella Tasting room di Villa Favorita (il paese dei balocchi per qualsiasi assaggiatore. Farei un mezzobusto di chi ha deciso di creare questo spazio, all’ingresso della manifestazione).

Con grande precisione, assaggiavo i vini in ordine sparso quando, alzando una bottiglia apparentemente sconosciuta leggo: Etna Rosso. Lo assaggio - adoro il Nerello Mascalese - ed i sensi si attivano andando a mille. Chiamo l’amico romagnolo per avere conferma e, dopo averlo riprovato assieme, mi guarda con occhi folgorati e dice: Ric, andiamo a conoscere quest’uomo!

In un attimo siamo da lui, da Bruno Ferrara Sardo.





Etna RossoNzemmula” che tradotto dal dialetto siciliano significa, insieme. Nerello mascalese 100% da viti vecchie, provenienti da Randazzo, in Contrada Allegracore.

Quindi sì, anche quest’anno una nuova, vera piccola scoperta, c’è stata. Ed abbiamo visto giusto, dato che un anno fa, qualcuno già ne parlava qui, con tanto di approfondimenti.



Godetene: pi lu piaciri di stari 'nzemmula!



*Più che delusioni, a malincuore mi rendo conto che i vini senza solfiti aggiunti, spesso, possono avere dei problemi. Quest'anno ne ho sentiti troppi. Il più noto a noi A.D.B. è sicuramente il famigerato #topocoticaSiamo famosi per questo. C’è addirittura gente che - riconoscendoci per strada - ci addita esclamando: sono quelli del topo! Colpa di Niccolò. Ed a pagarne le conseguenze più grandi, è il direttore Luigi (un consiglio: non parlatene con lui, potrebbe attaccarsi alla vostra giugulare).

Seriamente, penso che aggiungere pochi "solfiti" esclusivamente durante l’imbottigliamento, per preservare il vino, non faccia assolutamente male a nessuno di noi. Certo, gli estremisti/puristi storceranno il naso, il vino potrebbe risultare meno dinamico, ma rovinare il lavoro di un'annata intera, appena il vino esce dalla cantina, per pochi milligrammi di SO2 aggiunti, per me è un vero peccato.

Fortunatamente le meraviglie no SO2 aggiunta, esistono eccome. Molte volte sono anche orgasmiche. Ma qui  il discorso si fa lungo e forse troppo tecnico. Assaggiare per credere!



P.S. Ci stiamo già muovendo in direzione Etna, sentiamo il bisogno di approfondire l’argomento, riassaggiare, comprendere.

Restate sintonizzati.

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