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martedì 7 aprile 2015

OGM flash: facciamo il punto della situazione

di Andrea Della Casa


L’eterna battaglia tra detrattori e sostenitori di prodotti OGM continua e, forse, sarà lunga e sanguinosa.
Ad inizio anno l’UE ha aperto la porta agli OGM, delegando ai singoli Stati l’eventuale divieto di coltivare prodotti geneticamente modificati sul proprio territorio.


Si parla spesso e soprattutto di problemi alla biodiversità e di eventuali danni alla salute che tali prodotti possono provocare, ma nessuno che dica semplicemente che gli OGM, ad oggi, non sono la soluzione.
Già perché l’obiettivo millantato dai sostenitori, e cioè risolvere la fame nel mondo, non è al momento attuabile per il semplice fatto che i caratteri fenotipici di interesse agrario di una coltura (aumento della produzione etc….) sono di carattere poligenico, cioè controllati da più di un gene, e questo fatto rende assai complicato “costruire” una pianta OGM come vorremmo che fosse.
L’unico precedente a favore è il flop del Golden Rice, prodotto illusorio nato per risolvere i problemi alimentari delle popolazioni povere e finito per essere ritirato dal mercato.


Per cui, ad oggi, l’unico interesse di produrre piante OGM è per la tolleranza agli erbicidi (mi pare superfluo parlare delle colture Roundup Ready della Monsanto e di tutto ciò che ci sta dietro, vero?) con il risultato di generare così infestanti resistenti e di dover implementare sempre di più, anno dopo anno, il principio attivo (glifosate in questo caso) che finirà inesorabilmente nel terreno, nelle acque, nei piatti….
Lo stesso discorso vale per mais Bt & C., tollerante alla piralide fino a quando non insorgerà resistenza da parte dell'insetto.
Detto ciò tornatemi a parlare di OGM quando avrete argomentazioni decisamente più convincenti.



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