Curioso come una scimmia lo apro e
scivola come seta e manda vampate di aromicome una drogheria di una volta.
Quelle che tenevano la porta aperta davanti alla primavera.
I profumi spingono come ciclisti gregari in fuga
e il vino va avanti sempre più affondato nell’aria.
Ricco, ridondante.
Snello e vivace.
Scende elegante, decolla.
E assapori il soffio di liquerizia, di viola, di ciliegia, di cuoio, di afrore coloniale.
Di frutti così intensi che stordiscono.
Moderno e antico.
Lucido e fluido.
Caldissimo e senti il ventilatore ronzare immenso dal soffitto esausto.
Così buono che ti chiedi cosa potrà mai essere il Nobile e il Nobile riserva.
E non hai il coraggio di aprirli.
E’ un mondo adulto si sbaglia da professionisti.
Bonne degustation
*Il testo è ispirato più o meno liberamente a “Boogie” di Paolo Conte.
Bevendo sentivo ossessivamente le note della canzone ritmata, ipnotica, terribilmente agè, così fuori moda da diventare icona.**cuoio e afrore coloniale sono concessioni poetiche.
***scrivendo poi è comparsa una seconda canzone che mi ha ipnotizzato “Butterflies drowned in wine” di Smog ambienti lunari e dissoluzioni nel nulla esistenziale in salsa boogie.
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