Foto di Stefania Giardina |
“…Il vino non è solo una dose di alcol o una bevanda mista: è una trasformazione dell’uva e il cambiamento dell’anima sotto la sua influenza non è che la continuazione di un’altra trasformazione iniziata, magari tempo prima, quando l’uva è stata staccata dalla vite (è anche per questo che, secondo i Greci, la fermentazione è opera di un dio. Dioniso entra nell’uva, la trasforma e questa trasformazione passa poi in noi quando beviamo). Noi sappiamo che nella trasformazione è coinvolta una capacità umana, ma si tratta di una capacità di natura diversa da quella del miscelatore di cocktail: è alto artigianato e il suo risultato è, in una certa misura, un tributo non solo all’abilità del coltivatore e del vinificatore ma all’intero processo etologico che ci ha trasformati da cacciatori e raccoglitori in agricoltori (e di cui, forse, c’è un eco nell’episodio dell’ubriachezza di Noè).”
Roger Scruton, "Bevo dunque sono. Guida filosofica al vino".
Oggi si sottovaluta il potere della fermentazione,Scruton ci aiuta a riflettere anche sulla "capacità" umana.
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